previsti investimenti oltre 200 milioni

Otb: calano ricavi ed ebitda, ma il gruppo prospetta nuove M&A

Un 2018 in chiaroscuro per il gruppo Otb, che registra nell'esercizio un turnover in discesa del 3,2%, a 1.439 milioni di euro.

In flessione anche l'ebitda del gruppo, pari a 41,5 milioni di euro, con un calo a cambi costanti di circa 11 milioni rispetto all’esercizio precedente, al netto di operazioni straordinarie e dell’effetto di attività destinate alla dismissione.

Negativo per 26 milioni di euro il risultato netto delle attività ricorrenti, a cui si aggiungono gli effetti derivanti da attività destinate alla dismissione (“discontinued operations”) per un valore pari a 32,5 milioni di euro.

Migliora invece la posizione finanziaria, che sale del 32% a 111 milioni di euro e si somma a una situazione patrimoniale netta solida, attestata sugli 885 milioni di euro. Uno scenario che incoraggia a fare nuovi investimenti, nell'ordine dei 200 milioni e oltre nei prossimi tre anni, con nuove attività di merger & acquisition.

Da notare, a questo proposito, che non è ancora del tutto escluso che Otb abbia fatto un passo indietro nelle manovre per impossessarsi di Roberto Cavalli: il pretendente Philipp Plein sarebbe ormai fuori dai giochi, mentre resta in pole position l'americana Bluestar Alliance e c'è chi pensa che quest'ultima starebbe formando una cordata proprio insieme al gruppo guidato da Renzo Rosso (nella foto).

«Il 2018 è stato anno di grande impegno, volto alla ridefinizione e al riordino delle priorità di business», spiega una nota.

La contrazione del fatturato di Otb è stata dovuta principalmente ai risultati di Diesel, che continua a mantenere un solido presidio dei mercati asiatici, soprattutto in Giappone, ma che ha registrato una riduzione del fatturato in Europa e in Nord America.

Negli Stati Uniti, in particolare, è in corso un piano di ristrutturazione, che include l’opportunità offerta dalla procedura volontaria di “Chapter 11”, grazie alla quale le imprese possono riorganizzarsi, a patto di avere un progetto di sviluppo credibile.

L'obiettivo è ridefinire la strategia distributiva nei prossimi tre anni, con la chiusura di alcuni punti vendita non performanti e onerosi, l’apertura di nuovi monomarca in location in sintonia con il posizionamento di Diesel, il restyling di oltre il 60% dei negozi esistenti, l'opening di pop-up tematici, il potenziamento del canale e-commerce e, non ultima, una serie di partnership con i principali protagonisti del canale wholesale americano.

Viceversa le griffe del segmento designer (Maison Margiela, Marni, Viktor&Rolf, Paula Cademartori) e delle le altre aziende del gruppo (Staff International e Brave Kid) hanno avuto nel complesso un andamento positivo e un fatturato in aumento.

Come ribadiscono dall'azienda, «si punta al potenziamento della distribuzione di tutti marchi su tutti i canali e mercati (in particolare il retail, con l'inaugurazione di circa 180 nuovi punti vendita), al consolidamento delle competenze industriali del gruppo (tramite investimenti in strutture, processi, ricerca e innovazione), oltre a un’espansione dell’attuale perimetro di Otb attraverso attività di merger & acquisition».

«Il 2018 è stato volutamente un anno di reset, con interventi mirati a creare gli adeguati presupposti per uno sviluppo sostenibile del business - è il commento di Ubaldo Minelli, amministratore delegato di Otb -. Il gruppo ha una visione chiara dei suoi obiettivi di lungo termine, una strategia focalizzata per il loro raggiungimento e un importante piano di investimenti, per accelerare la crescita dei marchi già in portafoglio. Il patrimonio netto e l’attuale posizione finanziaria di Otb ci permetteranno altresì di continuare ad esplorare nuove opportunità».

c.me.
stats