Nel primo trimestre fiscale il retailer Gap ha totalizzato 3,7 miliardi di dollari di ricavi, dai 3,77 miliardi previsti dagli analisti.
Si tratta di un calo del 2% rispetto all’analogo periodo del 2019, che risente delle variazioni dei tassi di cambio. Le vendite a parità di negozi hanno registrato una flessione del 4%, contro il -1,1% previsto dagli analisti (fonte: Refinitiv).
A perdere quota è soprattutto il marchio Gap, con un -10% a parità di store, mentre Old Navy ha registrato un -1% e Banana Republic un -3%.
Il contenimento delle spese ha permesso di passare da 229 a 316 milioni di utile operativo, mentre i profitti netti sono saliti a 227 milioni (da 164 milioni).
Gli utili per azione adjusted si sono invece attestati a 24 cent, al di sotto dei 32 centesimi previsti dagli analisti.
Il presidente e ceo Art Peck ha definito questo quarter «extremely challenging» e si è detto non del tutto soddisfatto dei risultati. Il manager ha fatto riferimento alle anomalie del clima, particolarmente freddo e piovoso nel trimestre, che non ha invogliato a uscire per lo shopping. Febbraio, in particolare, ha rallentato significativamente.
Il retailer di San Francisco ha rivisto al ribasso il target per gli utili adjusted annuali, attualmente previsti fra 2,05 e 2,15 dollari per azione, dal precedente range di 2,40-2,55 dollari. I ricavi “same-store” dovrebbero subire un calo entro il 5%.
Peck ha ribadito di credere nel progetto che porterà alla separazione del marchio Old Navy dal resto del business, che diventerà un una nuova holding, il cui nome non è ancora stato deciso. Il deal, che darà vita a due public company quotate indipendenti, dovrebbe essere completato entro il 2020.