Marcia spedito il piano di espansione firmato La Fée Maraboutée. Sotto la guida di Joëlle Pellegrin (ceo da un anno), il brand di abbigliamento femminile creato nel 1996 continua a investire sulla Francia, che resta il primo mercato (70% delle vendite), ma punta a far crescere l'incidenza dell'export.
«Vogliamo essere una realtà sempre più globale. Finora il marchio ha concentrato i suoi investimenti retail in patria, dove sono attivi 100 monomarca, ma la nostra crescita sul piano internazionale avverrà portando avanti contemporaneamente tutti i canali: retail, wholesale e il rapporto con i grandi department store», spiega Arnaud Beyriere, direttore commerciale Francia e Internazionale.
Attualmente sono 10 i punti vendita con insegna La Fée Maraboutée, ma l'azienda, il cui fatturato supera i 62 milioni di euro, prevede una serie di opening in franchising in Europe dell'Est e in Medio Oriente, mentre una partnership con El Corte Inglés è appena stata lanciata.
A livello wholesale il marchio può contare su un network di 1.500 punti vendita in tutto il mondo con un focus su Germania, Spagna, Benelux, Est Europa e Scandinavia, ma le sfide per il futuro si chiamano Stati Uniti e Asia.
Anche l'Italia rientra nei progetti del marchio, come spiega il direttore commerciale che conosce bene il mercato, avendo lavorato a lungo per maison come Giorgio Armani e Versace.
«In Italia - fa il punto Beyriere - siamo già presenti in 250 multimarca grazie alla collaborazione con il nostro agente generale Italia Imagine, ma pensiamo di avere ancora un ottimo potenziale di crescita, anche per questo abbiamo decisi di partecipare per la prima volta al White».
Per supportare il wholesale, che resta centrale, La Fée Maraboutée realizza collezioni ad hoc per questo canale diverse da quelle proposte dai negozi monomarca. In entrambi i casi si tratta di una gamma di prodotto ampia e completa che prevede oltre 450 referenze.
«Da questa stagione - prosegue Beyriere - forniremo i nostri partner multibrand di una serie di strumenti di marketing per potenziare la nostra visual identity: si va dai banner alle bag ai loghi, da utilizzare in store e nelle vetrine».
Progetti di espansione anche per l'altro marchio del gruppo, Humility 1949, lanciato da appena quattro anni fa, ma che registra tassi di incremento a tre cifre a ogni stagioni. Come nel caso de La Fée Maraboutée, si tratta di una collezione posizionata nel segmento accessibile, ma con una attenzione ai temi della sostenibilità.