primo passo il rilancio di Nolita

Unique Concept Wear: con il cambio di nome si apre un nuovo capitolo per Ucw

L'acronimo è lo stesso, Ucw, ma il nome cambia. Unique Children Wear, società nata nel 2010 dalla sinergia fra Tessilform e Zeis Excelsa, diventa Unique Concept Wear: un hub per la progettazione, la produzione e la commercializzazione a 360 gradi di brand propri, in licenza o in co-proprietà, con un focus sulle startup dalle forti potenzialità di crescita worldwide, originali nei contenuti stilistici e pronte a essere accompagnate da un partner di livello nella loro evoluzione industriale e commerciale.

«Un cambiamento che nasce dal dna del gruppo, dinamico e multibrand, da sempre proiettato all'innovazione e alla ricerca di progetti dal grande potenziale - spiega Francesco Pizzuti (nella foto), a.d. di Ucw -. Quello attuale ci è sembrato il momento giusto per lasciare carta bianca a una visione più indipendente e a tutto tondo, in cui i pilastri del nostro lavoro fossero gli stessi ma il campo di azione si allargasse, fino a comprendere inedite opportunità di crescita».

«La caratteristica principale dell'azienda - aggiunge Pizzuti - è la capacità di gestire ogni suo brand in maniera unica e differente, creando un network di stilisti, fornitori, agenti e clienti diverso, unico e speciale per ogni marchio. In pratica, quasi "cucendo" un abito su misura per ogni singolo progetto». 

Con questi presupposti è partito il primo deal del nuovo corso, l'accordo di licenza quinquennale con Nolita: «Un brand nel quale abbiamo ravvisato quelle potenzialità di sviluppo a livello internazionale e di notevole creatività, sulle quali eravamo sicuri di poter esprimere al meglio la nostra strategia».

Il primo drop, previsto per fine marzo, verrà proposto a una rosa di selezionatissimi clienti, con una capsule "total white" composta da 14 pezzi, che rappresenterà un tributo alla collezione di esordio di Nolita a fine anni Novanta.

Per la label, accanto al rilancio sul mercato italiano, è in dirittura d'arrivo una piattaforma e-commerce, ma anche il canale fisico resterà determinante. Nel 2022 ci si concentrerà sull'estero, con un focus su Spagna, Nord Europa e Paesi arabi: l'obiettivo, come anticipa Pizzuti, è raggiungere a regime una quota export di circa il 65%.

«Occorre rendere più compatte le collezioni primarie e rinnovare, con continuità, il prodotto all'interno del punto vendita attraverso micro-capsule - commenta Lorenza Chiavarini, direttore artistico di Nolita - fornendo una proposta più mirata, veloce, innovativa e facile da comunicare. Sono certa che questa crisi sia anche un'opportunità per ridare valore all'autenticità, anche aumentando l'attenzione all'ambiente, e togliere il superfluo».

In parallelo, Ucw si concentra su altri due progetti: Virtus Palestre adulto e bambino, che con la FW 21 riproporrà lo storico logo delle origini, e la licenza per la produzione e distribuzione mondiale della label di footwear Cult Bolt, che sempre per la FW21 presenta una capsule di 25 modelli di abbigliamento genderless, a integrare le calzature.

Resta in portafoglio la licenza under 14 di Patrizia Pepe, mentre si concludono rispettivamente con la SS21 e con la FW21 le partnership per il kid di Marcelo Burlon e di Douuod, in seguito a cambiamenti di strategie e assetti di queste due realtà.

La svolta di Ucw prevede, comunque, anche brand di proprietà. «Nolita stessa - anticipa Pizzuti - nasce come licenza della durata di cinque anni, ma abbiamo un'opzione di acquisto entro il terzo anno».

Dopo un 2020 chiuso con un -20% di ricavi, nelle previsioni del manager il 2021 sarà di tenuta, con in mente tre parole chiave: «Innovazione, coraggio e cambiamento, quest'ultimo da abbracciare senza se e senza ma. Solo così possiamo fare la differenza». 








a.b.
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