Il calo dei consumi causato dalla pandemia ha colpito i conti di Smcp, il gruppo cui fanno capo i marchi Sandro, Maje, Claudie Pierlot e De Fursac, che chiude il primo semestre con una perdita di 88,5 milioni di euro, rispetto all’utile netto di 17,2 milioni di euro nello stesso periodo di un anno fa.
L'utile rettificato prima delle imposte, interessi, ammortamenti e svalutazioni, è stato di 55,1 milioni di euro, rispetto ai 141 milioni dell’analogo periodo del 2019.
Nel semestre le vendite sono diminuite del 31%, a 372,8 milioni di euro, con flessioni in tutti i mercati nel momento in cui le misure di blocco hanno colpito il mondo. La regione Asia-Pacifico ha performato meglio rispetto ad altri mercati, con un ritorno alla crescita in Cina a giugno.
Ma il gruppo guarda al futuro con ottimismo e dichiara di avere le armi per superare la crisi, grazie al suo equilibrio geografico, al sistema di e-commerce e all'agilità.
«Smcp è ben organizzato per gestire questo periodo impegnativo poiché i nostri fondamentali rimangono solidi - ha dichiarato l'amministratore delegato Daniel Lalonde.
L'esecutivo ha annunciato intanto l'intenzione di aggiornare gli investitori il 27 ottobre sulle strategie per fronteggiare il momento di crisi.
In questi mesi l’azienda ha ridotto i costi, razionalizzato le collezioni e rallentato il rapido piano di espansione retail che ha alimentato la sua crescita in passato e l'ha portata ad ampliare la sua presenza oltre la Francia, in Asia e nelle Americhe. Ora prevede di concentrarsi sulla sostenibilità.
Smcp è quotata alla Borsa di Parigi dal 2017 e fa capo per il 54% al gruppo tessile cinese Ruyi. Dichiara di avere una solida posizione di cassa di 219 milioni di euro a fine di giugno.
Nella foto, una proposta di Claudie Pierlot