Proseguono le trattative

Etro e L Catterton: l’accordo è più vicino

Il dossier Etro-L Catterton si arricchisce di nuovi dettagli. La trattativa in esclusiva sarebbe ben avviata e, secondo indiscrezioni apparse oggi su Affari & Finanza, la casa di moda milanese e la società di private equity che fa capo al gigante del lusso Lmvh, avrebbero raggiunto «un accordo di massima».

Nel canovaccio del deal sarebbe previsto che L Catterton rilevi il 60% del capitale e che la dinastia meneghina resti impegnata con il 40%, con diritti di governance e una presenza importante nel gruppo che porta il suo nome.

I numerosi immobili strumentali all’attività, dai negozi agli atelier, resterebbero però in mano alla famiglia fondatrice.

I legali starebbero già lavorando anche ai contratti di affitto, rigorosamente a condizioni di mercato, della maison, nei confronti della società immobiliare di famiglia.

In passato si era già parlato dell’interessamento dei private equity per la casa di moda: nel 2019 a studiare il dossier Etro era stato il fondo Mayhoola, che ha già investito nelle griffe italiane Valentino e Pal Zileri e nella francese Balmain

Nel 2019 il fatturato di Gefin, la holding a cui fa capo Etro, è diminuito da 284,98 milioni di euro a 283,59 milioni rispetto all’anno precedente, mentre l’ebitda è passato dai 22,49 milioni di euro del 2018 ai 17,7 milioni del 2019. 

Fondata alla fine degli anni anni 60 da Gimmo Etro, la maison è ora in mano alla seconda generazione: i figli Jacopo, Kean, Veronica e Ippolito. Da settembre dello scorso anno è coinvolto nella gestione aziendale anche Stefano Sassi, ex ceo di Valentino, che ha iniziato a collaborare con i vertici del gruppo. 

L Catterton sta vivendo un momento di iper attività e, di conseguenza, di visibilità mediatica: nelle ultime settimane si è reso protagonista di una serie di operazioni nel settore fashion, tra cui l’acquisto di Birkenstock e la cessione delle quote di Dondup.

 

a.t.
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