Proteste nello stabilimento dell'Osmannoro

Ferragamo: 40 addetti a rischio dopo la decisione di dare in licenza i profumi

La notizia che Salvatore Ferragamo sarebbe in trattative con Interparfums non è piaciuta affatto ai 40 addetti del settore fragranze che lavorano nello stabilimento dell'Osmannoro, vicino a Firenze. Ieri 100 lavoratori hanno protestato con un'ora di sciopero, chiedendo certezze sul futuro della divisione.

La società Ferragamo Parfums è stata un'entità separata ma partecipata al 100% dalla Salvatore Ferragamo SpA, fino a quando il consiglio di amministrazione della capogruppo ha approvato la fusione, incorporandola nel novembre del 2020.

Lo scorso 3 giugno l'azienda aveva dichiarato che erano in corso trattative in esclusiva con Interparfums per la gestione in licenza mondiale del business dei profumi a marchio Ferragamo. Una decisione «volta a garantire un ulteriore impulso al business, preservando i valori e l'heritage del marchio con prodotti made in Italy e una distribuzione selettiva.

La trattativa sarebbe ancora in corso ma, come riporta FirenzeToday, l'azienda si è dichiarata «pronta ad attivarsi per proporre le migliori soluzioni possibili per i lavoratori, come già comunicato alle organizzazioni sindacali e come già avvenuto in passato».

Rassicurazioni che tuttavia non tranquillizzano il sindacato e i lavoratori, già gravati dai mesi della pandemia e dal fardello della cassa integrazione, in un momento in cui tra l'altro i mercati stanno ripartendo.

Per questo motivo la Cgil ha chiesto che «la direzione aziendale presenti un piano industriale con investimenti in innovazione e occupazione, invece di vendere asset strategici».

Come già riferito, la pandemia ha fortemente impattato sui ricavi di Salvatore Ferragamo nel 2020. Nei 12 mesi chiusi al 31 dicembre 2020 i ricavi sono diminuiti del 33,5% a 916 milioni di euro, rispetto a 1,37 miliardi di euro nel 2019. In particolare le vendite di fragranze sono scese del 52,4% a 41,8 milioni di euro, penalizzate principalmente dalle chiusure di negozi, sia nel canale domestico che nel travel retail.

Nel primo trimestre del 2021 il trend si è invertito e le vendite di fragranze sono aumentate del 5,3% a 10,5 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Complessivamente, nei tre mesi chiusi al 31 marzo, i ricavi della società sono aumentati del 10,3% a 244,6 milioni di euro rispetto ai 222 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno.

c.me.
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