RAGGIUNTA LA CARBON NEGATIVITY

Giovanni Lo Faro (Modo Eyewear): «Con gli occhiali Eco ogni persona può fare la differenza»

Modo Eyewear si definisce «a company with a purpose», con un obiettivo che va oltre il mero business. Realtà storica (è stata fondata a New York nel 1990), sta conquistando progressivamente sempre più posizioni in Europa, dove distribuisce attraverso 7mila clienti, tra ottici e negozi di moda, le due linee in di occhiali da vista e da sole Modo ed Eco, quest’ultimo marchio ad alto tasso green.

Dopo un lustro in forte accelerazione (per cinque anni consecutivi la società è stata inclusa nella classifica del Sole 24 Ore tra i campioni della crescita), «il 2022 è stato l’anno della stabilità – racconta a fashionmagazine.it il ceo Giovanni Lo Faro – e per il 2023 prevediamo di chiudere con un +20%».

Il nostro Paese recita un ruolo da protagonista: «Qui - spiega - abbiamo 35 dipendenti e seguiamo tutta l’operatività per Europa, Asia, Middle East e Africa. A Milano ci sono gli uffici direzionali europei, mentre in Veneto, nel distretto dell’occhialeria, il magazzino principale».

Un mercato che incide per il 15% sul fatturato globale e che a livello europeo rappresenta una delle aree principali: «I consumatori – sottolinea Lo Faro – sono raffinati e selettivi, sempre più attenti ai brand indipendenti e inclini a fare ricerca».

La collezione di design Modo e quella eco-sostenibile Eco, che punta su materiali come il bio acetato, hanno dunque trovato terreno fertile per affermarsi.


«Crediamo che la sostenibilità sia sempre più un elemento differenziante – evidenzia il ceo -. Dal lancio del marchio Eco nel 2009, mercato e consumatori si sono evoluti parecchio e siamo passati dal lavorare per convincere i clienti ad abbracciare questa impostazione al ritenerla un dato di fatto».

Sin dall’inizio Eco ha optato per un approccio a 360 gradi, che parte sì dal prodotto ma che comprende tutta l’esperienza e i materiali intorno a esso, egualmente importanti dal punto di vista ambientale, come astucci e packaging, materiali per i punti vendita, fino alla logistica.

E in più, oltre ad aver eliminato circa 40 tonnellate di plastica dagli oceani per trasformarle in materie prime per occhiali grazie a un programma sponsorizzato dall’Onu, ha legato il brand a un’azione diretta ed empowering per il consumatore, con il progetto One Frame, One Tree, attraverso il quale l’azienda si impegna a piantare un albero per ogni occhiale acquistato.

«A oggi – tiene a sottolineare Lo Faro – abbiamo piantato oltre 3,3 milioni di alberi, compensando un totale di 154.629 tonnellate metriche di CO2, più di quanta ne generiamo con la produzione dei nostri occhiali. Abbiamo infatti raggiunto la Carbon Negativity, ovvero il fatto che l’impatto ecologico dell’azienda è inferiore allo zero, un risultato per noi straordinario, conquistato dopo 15 anni di impegno».

Un risultato con molteplici effetti, visto che il rimboschimento porta anche cibo, lavoro, istruzione, indipendenza alle comunità locali.

«Il nostro approccio – conclude Giovanni Lo Faro – è la dimostrazione di quanto anche piccole decisioni personali possano avere un impatto forte, se unite a quelle di altri. Vogliamo dare la possibilità a ogni individuo di fare la differenza. I grandi cambiamenti avvengono attraverso piccole scelte quotidiane. Azienda e istituzioni possono fare da veicoli per offrire opportunità».

a.t.
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