Revocato il dividendo

Moncler: -18% nei primi tre mesi. «Ma è tempo di pensare al dopo»

Colpita dagli effetti della pandemia, Moncler ha archiviato i primi tre mesi del fiscal year con ricavi pari a 310,1 milioni di euro, in calo del 18% a tassi di cambio correnti e costanti rispetto ai 378,5 milioni dell'analogo periodo del 2019. «Ora dobbiamo pensare alla ripartenza», ha spiegato il numero uno Remo Ruffini.

Il presidente e amministratore delegato dell'azienda ha rinunciato alla parte variabile della sua remunerazione 2020, destinando ad azioni benefiche la parte fissa. Una scelta seguita anche dagli altri amministratori esecutivi, per quanto concerne la parte variabile.

«I risultati del primo trimestre - si legge in un comunicato diffuso dalla società - sono stati penalizzati dagli effetti della pandemia del nuovo coronavirus Covid-19, che ha portato i governi di diversi stati nel mondo ad adottare misure eccezionali per limitarne la diffusione, chiudendo progressivamente tutte le attività non essenziali, incluse tra queste i negozi retail del gruppo e tutti i punti vendita wholesale che distribuiscono prodotti Moncler, con conseguenze negative per entrambi i canali».

Nel dettaglio i ricavi retail sono stati pari a 236,3 milioni, in calo del 19% a tassi di cambio correnti e costanti, quelli wholesale sono stati di 73,8 milioni, -15% a tassi di cambio correnti e costanti.

A livello geografico l'Italia ha segnato un -25% dei ricavi nel trimestre. Un risultato su cui hanno inciso la chiusura totale di tutte le attività non essenziali a partire dal 9 marzo e l'importante riduzione del traffico nel periodo precedente, sempre a causa della diffusione del virus.

Meno pesante il calo nell'area Emea, dove i ricavi sono diminuiti del 7% a tassi di cambio costanti. Il canale retail, in particolare, ha beneficiato della più graduale chiusura dei negozi e degli ottimi risultati nelle prime settimane del trimestre. La Germania e il Medio-Oriente hanno sovraperformato la media della Regione. 

In Asia e Resto del Mondo i ricavi sono diminuiti del 23%. Giappone e Corea hanno dato performance migliori rispetto al resto della Regione, grazie a una solida domanda locale e, in particolare in Corea, ai minori effetti legati alla diffusione del Covid-19. Molto negativi, invece, i risultati di Hong Kong SAR. La Cina continentale, che da fine gennaio e per tutto il mese di febbraio è stata pesantemente colpita dalle misure di contenimento della diffusione del virus, ha iniziato a mostrare alcuni segnali di ripresa a marzo. 

Le Americhe hanno registrato una diminuzione dei ricavi del 23% a tassi di cambio costanti, a causa della netta riduzione del traffico e delle misure attuate dai Governi per far fronte all'emergenza sanitaria.

Come hanno già fatto altre società del mondo del lusso, il consiglio di amministrazione di Moncler ha deciso di azzerare la proposta del dividendo, revocando la proposta di distribuzione dei dividendi sugli utili dell'esercizio 2019 approvata il 10 febbraio 2020 e proponendo alla convocanda assemblea degli azionisti dell'11 giugno 2020 di riportare a nuovo l'utile dell'esercizio 2019, pari a 157,6 milioni di euro.

Il numero uno di Moncler è impegnato ora a costruire un futuro più solido per il brand: «Dopo diverse settimane di emergenza sanitaria dobbiamo pensare al dopo, alla ripartenza. E dobbiamo farlo anche cogliendo l'opportunità che ci viene offerta di ripensare il brand a tutti i livelli».

«Ripartiamo da un brand forte e da una strategia chiara - ha chiarito - ma anche con risorse adeguate a perseguire obiettivi sfidanti e, non da ultimo, con persone capaci e motivate a portarli a compimento. Solo così possiamo continuare ad evolverci migliorando» (nella foto, due proposte della collezione Moncler Grenoble).

c.me.
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