Ricavi 2022 oltre 50 mln. secondo gli analisti

Giglio.com: un bilancio a un anno dal listing e i progetti, dalla usability ai mercati esteri

Il 23 luglio Giglio.com compie il suo primo anno in Borsa, sull’Euronext Growth Milano (il mercato dedicato alle Pmi), che gli ha permesso di raccogliere quasi 11 milioni di euro di capitale. L’occasione per fare un bilancio e parlare di nuovi progetti con il presidente e ceo Giuseppe Giglio, dalla usability all’internazionalizzazione.

«È stato un anno per molti versi straordinario, in cui abbiamo imparato a mettere a terra programmi che avevamo solo nella testa, sotto la stretta osservazione degli investitori - dice l’imprenditore -. Sono emersi vari fattori esogeni a cui ci siamo dovuti adattare con grande velocità, come la guerra e le recrudescenze del Covid in Cina, che ci hanno messo di fronte alla responsabilità di essere operativi come quando si è a pieno regime».

La società delle vendite online di moda di lusso, con clienti in oltre 150 Paesi e circa 200 fashion store partner, sta utilizzando i nuovi capitali per espandere la logistica (ora conta due nuovi hub, a Palermo e Milano) e arruolare nuovi talenti.

Non solo. «Continuiamo a investire in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie, che porteranno a importanti sviluppi di cui daremo notizia nei prossimi mesi», dice Giglio la cui famiglia controlla, nel complesso, quasi il 69% delle quote, mentre il secondo maggiore azionista singolo è la società di investimenti Equilybra.

Il chiodo fisso dell’azienda con sede operativa a Palermo è la usability ed è grazie agli investimenti in questo campo che il tasso di conversione della piattaforma ha superato il 45%. «Stiamo lavorando sull’app, per un progetto che estende il sistema dei pagamenti a diverse aree del mondo, anche molto remote - anticipa Giuseppe Giglio -. La prospettiva è salire da 15 a 25 diversi metodi di pagamento».

Restando in tema di pagamenti, il marketplace sta lanciando il “buy now pay later” in alcune aree geografiche dove il servizio sta avendo più successo, ma nel giro di qualche settimana verrà esteso a tutti i mercati di riferimento, compresa l’Italia.

Invece i pagamenti in criptovalute sono allo studio, ma al momento in stand by, «finché non ci sarà una normativa chiara che li regoli».

In attesa di conoscere i risultati semestrali, che saranno approvati dal board il 23 settembre, la piattaforma da oltre 100mila clienti attivi continua a puntare all’internazionalizzazione e a mercati come gli Usa (il secondo maggiore cliente dopo l’Italia, attualmente avvantaggiato anche dal rafforzamento del dollaro), l’area Apac e il Regno Unito, «nonostante le difficoltà doganali legate alla Brexit».

«Cresciamo anche in Europa - osserva Giglio - inclusi i Paesi vicini al conflitto Russia-Ucraina come Norvegia, Bulgaria, Lituania e Polonia». Per quanto riguarda la Cina, sembra impermeabile a problemi come i ripetuti lockdown e l’inflazione. «Il cliente di moda di lusso è imperturbabile - conferma l’imprenditore - ma quella della Repubblica Popolare è una clientela complicata da conquistare, che ha bisogno di attenzioni particolari e di una strategia articolata, dall’influencer marketing fino alla gestione delle politiche doganali, che necessitano frequenti aggiornamenti. Ci sono aree asiatiche più semplici da approcciare, con tassi d’acquisto più importanti come la Corea del Sud e il Giappone». Non a caso nel primo trimestre sono state lanciate le traduzioni del sito in coreano e giapponese.

Nel primo quarter Giglio.com ha totalizzato 9,7 milioni di ricavi totali, in progress del 40% rispetto allo stesso periodo del 2021, inoltre la spesa media degli shopper digitali è aumentata del 4% rispetto al gennaio-marzo 2021, a 309 euro.

Un mercato in fase di monitoraggio è il Sud America, specie Messico e Brasile, dove sembra in fase di superamento la questione dei dazi proibitivi e sono attesi spunti positivi dal continente africano.

Altre novità potrebbero arrivare sul fronte delle e-concession, una quindicina a fine 2021, in crescita a inizio 2022 grazie agli accordi con Duvetica e Twinset.

Intanto la piattaforma quotata si trova a fare i conti con le valutazioni del mercato azionario. Nei più recenti scambi il titolo valeva 3,40 euro, contro i 4,8 euro del prezzo di collocamento, che non è più stato raggiunto dall’esordio sull’Euronext Growth Milano. «In quest’anno dall’approdo in Borsa ho imparato, ascoltando i consulenti, che non sempre il valore di un titolo riflette il valore dell’azienda - afferma Giuseppe Giglio -. Noi ciò che abbiamo promesso lo abbiamo fatto e lo testimonia il nostro percorso di crescita dei ricavi. Il valore del titolo è figlio di fattori che non riguardano l’azienda e i suoi risultati. Penso che paghiamo lo scotto del calo in Borsa di tutto il settore, ma ho la certezza di avere lavorato bene e la serenità che abbiamo grandi opportunità davanti che sapremo cogliere».

Gli analisti di Alantra (nominated adviser e global coordinator in fase di Ipo) in un report pubblicato a fine marzo sono “buy” sul titolo Giglio.com, con target price a 5,3 euro. Al momento dell’analisi il titolo aveva perso circa il 20% dal prezzo dell’Ipo, facendo però meglio di Farfetch (-70%), considerato il benchmark di settore. Nelle previsioni di Alantra per la fine di quest’anno i ricavi del marketplace dovrebbero raggiungere i 52,3 milioni, dai 37,9 milioni del 2021 (+41,7%), per poi salire a 73,4 milioni per l’esercizio 2023 (nella foto in alto, la campagna estiva di Giglio.com legata al nuovo short-movie “Proudly Made in Mediterraneo”: realizzato nella riserva naturale di Vendicari, nella Sicilia orientale, racconta il viaggio in camper di un gruppo di amici, mettendo in evidenza valori condivisi come l’inclusività, l’age diversity e la ricerca della bellezza).

e.f.
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