La ricerca premia: non si stanca di ripeterlo Andrea Crespi, direttore generale di Eurojersey (Gruppo Carvico), nello stand di Milano Unica dove vengono presentate le proposte per la primavera-estate 2023 realizzate con i tessuti Sensitive Fabrics.
Crespi tira le somme di un 2021 «chiuso con ricavi pari a 80 milioni di euro, in crescita del 27,5% rispetto al 2020 e del 10% sul 2019, che per noi era stato un anno record. Ora siamo pronti a impiegare investimenti e risorse intorno ai 9 milioni di euro per una serie di progetti: in particolare il completamento della nuova divisione Atelier nel reparto tessitura, che a regime conterà 12 telai, e lo sviluppo del progetto Tintoria, con macchine da tintura all'avanguardia che ci consentiranno di ridurre del 15% l'utilizzo d'acqua. In parallelo, inseriremo nei nostri stabilimenti ulteriori macchinari per la preparazione e il finissaggio dei tessuti».
Come informa il direttore commerciale Matteo Cecchi, l'obiettivo per l'anno in corso è consolidare i risultati raggiunti, puntando ad aumentare il fatturato di un altro 5%, nonostante le macro-incognite legate ai costi di materie prime ed energia.
«Ci sta ripagando il feeling con settori in grado di riconoscere il valore aggiunto dei nostri prodotti, sempre più utilizzati da marchi di rilievo della moda e dello sportswear - commenta Andrea Crespi -. Mi riferisco per esempio a Skims, il brand di Kim Kardashian sinonimo di un intimo modellante, che ha realizzato una serie di capi in collaborazione con Fendi. Ma anche a Brady Brand, linea che fa capo al popolare giocatore di football americano (nonché marito di Gisele Bündchen), al debutto con la primavera-estate 2022».
Continuano le collaborazioni con Theory per le collezioni uomo e donna, con il menswear di Lacoste, con Prada per i modelli Luna Rossa, senza contare il legame con il settore horse riding, attraverso le intese con Cavalleria Toscana, Pikeur e Samshield.
«Il diktat sempre più in voga, ossia affrontare un mondo difficile vestendo in modo comodo ma di qualità, ci favorisce», osserva Andrea Crespi, sottolineando che il raggio d'azione dei Sensitive Fabrics non ha confini. «Nel 2021 la stragrande maggioranza delle vendite, ossia l'82% - informa - è stata realizzata all'estero, con un 65% di Europa, un 25% di Nord America, tra Stati Uniti e Canada, e un 10% di Asia».
Quanto alle categorie merceologiche, «si parla ormai di un 40% per l'abbigliamento, che ha fatto un balzo del 34% rispetto al 2020. La percentuale di stoffe destinate allo sport è salita al 28% contro il 20% del beachwear, un mercato pesantemente intaccato dal fast fashion, e il 12% dell'intimo».
Un argomento cui Crespi tiene particolarmente è la sostenibilità: «Nel nostro impianto di Caronno Pertusella in provincia di Varese, a ciclo completamente verticalizzato, questa parola è entrata già nel 2007. Una delle scelte di cui vado più orgoglioso è aver adottato la Pef-Product Environmental Footprint, misurazione delle performance ambientali che monitora il nostro percorso in quest'ambito tramite 16 indicatori. Del resto, la sostenibilità non si fa con il marketing, ma tutti i giorni in fabbrica».
Recentemente Eurojersey ha avviato una collaborazione con l'atelier di sartoria multietnico CouLture Migrante, nato a Como da un gruppo di migranti richiedenti asilo da Nigeria, Gambia, Costa d'Avorio, Pakistan e Iraq. Dall'intesa è nata una gamma di portachiavi fatti con tessuti Sensitive Fabrics di fine serie.
Nella foto, i Sensitive Fabrics per la primavera-estate 2023