Andamento positivo per Burberry nelle 26 settimane chiuse lo scorso 25 settembre. Il brand britannico, che ha annunciato un mese fa l'arrivo di Jonathan Akeroyd il prossimo aprile come ceo al posto di Marco Gobbetti, ha archiviato il periodo con ricavi pari a 1,21 miliardi di sterline, dai precedenti 878 milioni (+45% a tassi costanti).
L'utile operativo adjusted è balzato da 51 a 196 milioni, mentre è stato deliberato un dividendo intermedio di 11,6 pence per azione, oltre al riacquisto di azioni per 150 milioni di sterline, da completare nel secondo trimestre 2022.
Come sottolinea il chair Glenn Murphy, a spingere in alto i conti sono state le vendite a prezzo pieno, aumentate a doppia cifra nelle Americhe, ma con esiti ottimi anche in Corea del Sud (+80%) e in Cina continentale (+40% e oltre). Meno dinamica l'Europa.
Murphy è fiducioso che vengano centrati gli obiettivi a medio termine all'insegna di un incremento delle vendite high-single digit, ma la Borsa non premia le performance semestrali, forse per le incertezze legate a uno dei mercati chiave per la griffe, il Far East: stasera il titolo cede il 4,96%.
Nella foto, la nuova campagna outerwear di Burberry (courtesy of Burberry/Danko Steiner)