fatturato a +20%, il passivo però è raddoppiato

Lyst: la startup che piace a Lvmh aumenta i ricavi, ma anche le perdite

Lyst, la piattaforma inglese che a livello globale aggrega l’offerta di oltre 800 e-store internazionali (come Yoox, Mytheresa, Luisaviaroma, Amazon, ma anche i flagship online dei brand), ha visto aumentare il fatturato del 20%, a 18,2 milioni di sterline (21,5 milioni di euro), nell’esercizio chiuso nel marzo del 2019, i cui dati sono stati pubblicati nei giorni scorsi sul Telegraph.

La startup fondata da Chris Morton, che è anche ceo, è impegnata in un aggressivo programma di espansione, che ha richiesto numerosi investimenti e che ne hanno appesantito il debito. Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico, nel corso dell’esercizio passato la perdita netta di Lyst è più che raddoppiata, raggiungendo i 6,2 milioni di sterline (7,3 milioni di euro).

Un business model che è piaciuto agli investitori: nel maggio 2018 Lyst ha ottenuto un importante investimento da Lvmh, pari a 44 milioni di sterline (52,1 milioni di euro), mentre il chief digital officer del gruppo del lusso francese, Ian Rogers, sempre da quest’anno siede nel board dell’azienda.

I fondi ottenuti sono stati investiti nel lancio di siti Internet non anglofoni, nei test per una nuova app e nell’assunzione di nuovi impiegati. Le piattaforme lanciate in Francia, Germania, Spagna e Italia hanno generato un fatturato di 985mila sterline (1,17 milioni di euro) nei loro primi mesi d’attività. Lyst ha lanciato questi quattro siti nel corso dell’esercizio, dopo aver registrato buoni risultati nei propri mercati principali di Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Australia.

Sempre durante l'esercizio la società ha anche fatto entrare Bradley Horowitz, un alto dirigente di Google, nel suo consiglio d’amministrazione.
an.bi.
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