Briglia1949 continua a crescere al ritmo del 30% annuo. Performance che spingono l’azienda specializzata in pantaloni a prendere in considerazione l’ipotesi di un monomarca, ma la priorità restano i 650 clienti multibrand nel mondo, come racconta in questa intervista il direttore creativo Michele Carillo.
Come è andato il 2018 per Briglia?
Abbiamo registrato un incremento a doppia cifra, pur arrivando da un anno precedente altrettanto positivo. Ma la soddisfazione maggiore è stata l’acquisizione di clienti di grande immagine e reputazione, a testimonianza.
Che previsioni avete per il 2019?
Siamo ottimisti: la proiezione per il 2019 stima una crescita del + 30%.
Come sarà la FW 20/21?
Il prossimo inverno sarà caratterizzato da tessuti sempre più tecnici ed ecologici. La modellistica, invece, si arricchisce di proposte in cui i volumi morbidi tornano protagonisti.
Quali sono i mercati che crescono di più?
La nostra più grande soddisfazione è l’incremento graduale ma costante di un mercato difficile come quello giapponese, che è per noi anche una fonte d’ispirazione. Stesso trend anche per Europa e Nord America, che rappresentano ormai una quota superiore al 30% del business.
Qual è il vostro posizionamento prezzo? E il best seller in assoluto?
La filosofia dell’azienda è sempre stata quella di proporre un prodotto di lusso a prezzi accessibili, che tradotto in termini di prezzo finale significa poter offrire dei bei pantaloni tra i 120 euro e i 170 euro. Ma quello che ci interessa di più è la percezione che i nostri prodotti possono suscitare nel consumatore, che sicuramente è molto superiore al prezzo del prodotto. Ci piace immaginare che il best-seller sia sempre quello che stiamo progettando per la stagione successiva.
(Nella foto, il direttore creativo di Briglia 1949 Michele Carillo)