Tira aria di ottimismo da
Ovs, dopo la pubblicazione dei dati relativi ai primi nove mesi 2021, che evidenziano un incremento del 32,8% delle vendite nette, pari a 978 milioni di euro: un risultato quasi in linea con i 991 milioni registrati nell'analogo periodo del 2019, che viene trainato anche dall'e-commerce, il cui sell out è progredito del 33% sul gennaio-settembre 2020, registrando 20,3 milioni di visite.
L'ebitda si è attestato a 104,5 milioni di euro, in aumento di 64,4 milioni sul 2020 e di 3,4 milioni sul 2019, nonostante un primo trimestre improduttivo a causa delle chiusure degli store, che a livello di vendite hanno ceduto tra gennaio e marzo il 28%.
La percentuale di ebitda sulle vendite nette raggiunge il 10,7% (5,4% nel 2020 e 10,2% nel 2019), anche grazie alla costante riduzione delle attività di vendita con sconto e alla flessibilità sul versante costi.
254,8 milioni di euro è la cifra relativa alla posizione finanziaria netta al 31 ottobre 2021, in seguito a una rilevante generazione di cassa, che nei primi nove mesi è stata di 65,3 milioni (+112,3 milioni in confronto con lo stesso periodo dello scorso anno), cui si sommano 81 milioni derivanti dall'aumento di capitale.
A novembre, come informa una nota, la società ha provveduto a rimborsare con oltre un anno di anticipo la linea bullet di 250 milioni di euro, utilizzando i proventi derivanti dall'emissione di un
Sustainability-Linked Bond da 160 milioni e all'uso di risorse nelle disponibilità del gruppo per 90 milioni.
A proposito del
Sustainability-Linked Bond, Ovs si impegna ad abbassare le emissioni di Co2, fissando un target di riduzione che contribuisca in modo tangibile al contenimento della temperatura terrestre entro 1,5 gradi, in sintonia con i dettami dell'Ue e dell'
Accordo di Parigi.
Visto l'ottimo andamento del Q3 e dell'ultimo trimestre, le stime di chiusura del fiscal year vengono riviste al rialzo: si profilano infatti ricavi netti tra 1,33 e 1,35 miliardi di euro (in occasione dei risultati semestrali si ipotizzava un range tra 1,30 e 1,32 miliardi), un ebitda rettificato tra 135 e 145 milioni (precedentemente erano stati comunicati 120/135 milioni) e una generazione di cassa, escludendo la liquidità derivante da un aumento di capitale, tra 100 e 100 milioni, in progress rispetto ai 65/80 milioni preventivati nei mesi scorsi. La posizione finanziaria netta rettificata al 31 gennaio 2022 dovrebbe oscillare tra 210 e 220 milioni.
«Gli esiti dei nove mesi confermano l'efficacia delle nostre azioni strategiche di medio periodo - commenta l'a.d.
Stefano Beraldo -. Il focus sulla multicanalità ci consente di essere presenti ovunque il clienti ci cerchi. D'altro canto, il rinnovamento dell'immagine in corso, che ha interessato alcuni tra i più grandi negozi nei centri cittadini o all'interno dei centri commerciali più rilevanti, sta generando risultati molto soddisfacenti».
Beraldo sottolinea come, grazie all'introduzione di nuovi marchi, di terzi e di proprietà, Ovs si connoti sempre più come un marketplace, «dove peraltro l'house brand resta centrale e largamente preponderante. Un esempio è
Piombo, che rappresenta sempre più una proposta di successo non più solo per l'uomo ma, a partire da questi mesi, anche per la donna».
Quanto a
Stefanel, recentemente acquisito, «alcuni punti vendita, prevalentemente in franchising, sono stati aggiunti alla rete esistente e per la prima volta è stata introdotta a una collezione interamente realizzata da noi». Le performance «sono incoraggianti - precisa l'a.d. - anche tenuto conto che l'inizio della stagione non ha potuto beneficiare delle proposte autunnali di peso più leggero, che abbiamo sviluppato solo in minima parte, dato che non sarebbero potute arrivare per tempo».
Il gruppo sta varando diverse misure per contenere le conseguenze legate alla tensione sui costi: «Per gli acquisti di merce prediligiamo il trasporto navale, limitando al massimo il più oneroso ricorso agli aerei, e proseguiamo nelle contrattazioni commerciali sia per i noli con contratti a medio termine, sia nei prezzi delle merci, al fine di condividere l'impatto dell'aumento delle materie prime con i fornitori».
Forte di una struttura verticalizzata, di volumi importanti di ordini e di relazioni consolidate con i fornitori, Ovs è sicuro che metterà il consumatore relativamente al riparo da eccessive ripercussioni degli aumenti dei listini, al contrario di altri operatori presenti sul mercato.
Nella foto,
Noemi indossa il
Christmas Jumper di Ovs, da lei disegnato e in vendita fino al 6 gennaio: un arco di tempo in cui, presso le casse degli store del retailer, è attiva una raccolta di fondi a favore di
Save The Children, che beneficia anche di parte del ricavato della vendita del maglione.
a.b.