Abbassati i target del 2020

Safilo annuncia 700 esuberi in Italia

L’uscita delle licenze dei marchi di Lvmh rende necessaria una riorganizzazione in Safilo che ha identificato circa 700 esuberi in Italia, dei 2.600 dipendenti totali.

Si tratterebbe di 250 addetti della sede friulana di Martignacco, di 400 posti in meno a Longarone (Belluno) e di altri 50 impiegati della sede centrale di Padova. 

«La società - si legge in una nota - ha aperto un tavolo negoziale con le organizzazioni sindacali e i rappresentanti dei lavoratori al fine di individuare tutti gli ammortizzatori sociali disponibili per limitare gli impatti sulle persone coinvolte».

Nel business plan 2020-2024 presentato ieri il gruppo dell'eyewear si aspetta si raggiungere per la scadenza il miliardo di euro circa di ricavi, tenuto conto di un cagr (tasso medio composito di crescita) nei cinque anni tra l’1% e il 2%.

Il cagr dei ricavi wholesale, inclusi i nuovi contratti di licenza siglati nel corso del 2019, dovrebbe risultare intorno al 4%, «in grado di compensare una parte significativa della flessione del business, prevista principalmente nel 2021 e stimata intorno ai 200 milioni di euro, dovuta all’uscita delle licenze del lusso Lvmh». Safilo prospetta che i marchi di proprietà Carrera, Polaroid e Smith crescano «in maniera più sostenuta» rispetto alla media del gruppo.

A dare impulso alle vendite dovrebbe contribuire anche il nuovo acquisto, l’e-commerce Blenders Eyewear, per cui è previsto un cagr delle vendite a doppia cifra nell’arco del piano quinquennale.

Supportato dal contributo di questa acquisizione e dal miglioramento atteso nel wholesale, il management guidato da Angelo Trocchia prevede per il 2024 un margine ebitda adjusted (escludendo gli oneri non ricorrenti e di ristrutturazione) tra il 9% e l’11% delle vendite, nonché una posizione finanziaria netta positiva.

Per il 2020 sono stati ridimensionati i target: il fatturato dovrebbe risultare nell’intervallo 960-1.000 milioni di euro, dai precedenti 1000-1.020 milioni annunciato in agosto. L’ebitda margin adjusted (prima dell’applicazione dell’Ifrs 16, inerente i criteri contabili del leasing) è stimato del 6%, dal precedente fra l’8% e il 10%. Questo scostamento, come spiega la società, è imputabile all’uscita della licenza Dior dopo il 2020.

Il 2019, che in chisura ha visto il rinnovo anticipato della licenza Marc Jacobs (Gruppo Lvmh), dovrebbe mostrare una situazione di stabilità a livello di vendite nette delle attività in continuità, con il business wholesale in aumento del 3% a cambi costanti. Il margine ebitda adjusted delle attività in continuità è previsto al 5,5% delle vendite.

Dopo un avvio di seduta in cui le azioni del gruppo non riuscivano a fare prezzo per eccesso di ribasso, quando manca poco alla chiusura passano di mano a 1,2 euro, in calo del 24,6%.

e.f.
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