Per far fronte al momento difficile Stella McCartney ridimensiona il business. La griffe, che punta a diminuire la forza lavoro, ha chiesto anche ad alcuni dipendenti di accettare riduzioni salariali per lunghi periodi, mentre è alle prese con un piano di tagli delle attività, con l'obiettivo di contenere i costi. In fase di revisione il network retail.
Come riferisce wwd.com, il brand punta anche a riconsiderare la rete retail e potrebbe trasformare alcuni punti vendita in store in franchising o stringere nuovi accordi di partnership a livello wholesale. Una strategia ancora in fase di definizione, visto che al momento niente è stato concluso.
La stessa Stella McCartney, che la scorsa estate ha venduto una quota di minoranza della sua azienda al gruppo Lvmh ed è divenuta consulente di Bernard Arnault sulla sostenibilità, ha rinunciato del tutto al suo stipendio durante la pandemia.
«Stiamo affrontando uno dei periodi più difficili per il nostro settore ed effettuando una revisione del business, per adeguarci al cambiamento di scenario - ha dichiarato a wwd.com il ceo Gabriele Maggio -. Non sono state prese decisioni in merito ai licenziamenti e siamo in talk con il personale a tutti i livelli per determinare le dimensioni e la struttura delle nostre attività future».
Maggio ha osservato inoltre che i negozi del marchio sono stati chiusi per diverse settimane e che la spesa dei consumatori si è drasticamente ridotta. I partner della catena di approvvigionamento sono chiusi e gli spostamenti si sono notevolmente ridotti.
«Gli esperti prevedono che l'arresto economico indotto dal coronavirus aggraverà queste sfide e ci vorranno diversi anni prima che il commercio si riprenda completamente», ha commentato il manager, ribadendo la fedeltà ai principi della griffe, da sempre contro la crudeltà verso gli animali e in prima linea nell'integrare la sostenibilità nelle dinamiche aziendali.