RISULTATI A NOVE MESI

Salvatore Ferragamo: ricavi in aumento, ma rallenta nel terzo quarter

Sono pari a 994 milioni di euro (+2,3% a cambi correnti e + 1,9% a cambi costanti) i ricavi consolidati del Gruppo Salvatore Ferragamo nei primi nove mesi dell'anno fiscale.

Un risultato positivo, ma con un cedimento nel terzo trimestre, in cui si è registrata una diminuzione del 2,9% o del 3,6% a tassi costanti.

Al 30 settembre scorso la rete distributiva della società era formata da 656 negozi, di cui 394 diretti e 262 operati da terzi nel canale wholesale e travel retail, senza contare la presenza nei principali department store e in specialty store multimarca di alto livello, oltre all'e-commerce.

Nel retail la griffe ha registrato vendite consolidate in aumento del 2,6% (+2% a tassi costanti), con un terzo quarter all'insegna della stabilità. Su base like-for-like la crescita è stata dell'1,4%, ma con un -0,7% sempre negli ultimi tre mesi.

Passando al wholesale, il turnover è progredito del 3% (+3,1% a cambi costanti), ma nel terzo trimestre è stato penalizzato da uno scivolone dell'8,4% (-8,7% a tassi costanti), per un differente timing nelle spedizioni delle fragranze rispetto allo stesso periodo del 2018 e, non ultimo, per un rallentamento della performance nel Travel Retail, collegato soprattutto alle difficoltà in corso a Hong Kong.

Il primo mercato per il gruppo è proprio quello dell'Asia Pacifico, che ha messo a segno un +2,7% a tassi correnti e costanti, con gli store a gestione diretta in Cina che hanno fatto un balzo del 16,3% (o del 15% a tassi costanti).

Ma la spina nel fianco è stata Hong Kong, che ha incassato un -45% nelle vendite retail a cambi costanti.

In Emea il giro d'affari ha visto un rialzo del 3,9% (+3,7% a tassi costanti), con performance positive in entrambi i canali di vendita.

In calo invece dell'1,3% il Nord America, che a tassi costanti è arretrato dell'1,8%, soprattutto in seguito al deterioramento del wholesale e a minori ricavi derivanti dagli affitti.

+0,9% è il risultato del Giappone, che però a tassi costanti ha subito una lieve riduzione (-0,2%).

Infine, il Centro e Sud America hanno portato a casa un'ottima performance (+9,7% o +8,4% a tassi costanti).

Tra le categorie merceologiche, da notare il +3,4% delle calzature e il +4,4% di borse e accessori, ma anche il tonfo dell'11% dei profumi, con un -35,2% nel terzo trimestre.

Il margine lordo è stato pari a 644 milioni di euro (+4,2%), con una incidenza sul fatturato cresciuta di 120 punti base e con un incremento di 230 punti base nel terzo quarter.

L'ebitda (escluso Ifrs16) si è ridotto dell'1,5%, da 149 a 147 milioni. Quanto all'ebit (sempre escluso Ifrs16), è a sua volta sceso del 5,7% a 96 milioni di euro, con un'incidenza sui ricavi passata dal 10,5% al 9,7%.

Il risultato prima delle imposte (escluso Ifrs16) ha registrato un -4,5%, da 91 a 87 milioni di euro, con un'incidenza sul fatturato dell'8,8%, mentre l'utile netto (escluso Ifrs16), inclusivo del risultato di terzi, è stato sostanzialmente stabile con un -0,5%, posizionandosi a 65 milioni (nella foto, la primavera-estate 2020 di Salvatore Ferragamo). 

a.b.
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