Ricavi netti a pari a 2,158 miliardi, in crescita del 2,3% sul 2018: dopo tre anni di programmata flessione, nell’ambito di un percorso strategico di semplificazione e riqualificazione del portafoglio marchi e della rete distributiva, Giorgio Armani raggiunge con un anno di anticipo l’obiettivo del ritorno alla crescita, grazie soprattutto al positivo trend delle vendite a perimetro costante (+7%) nella rete di negozi ed e-commerce gestita direttamente dalla società.
La strategia di riorganizzazione, annunciata nel 2017, prevede la focalizzazione esclusiva sui marchi Giorgio Armani, Emporio Armani e A|X Armani Exchange.
Nel 2019 i ricavi indotti, inclusivi delle licenze, sono risultati pari a 4,15 miliardi, in crescita del 9% rispetto all’anno precedente, con un trend migliore del previsto.
A fronte di una significativa selettività della distribuzione wholesale, nel corso dell'anno la società ha ampliato la rete distributiva diretta, mediante l'acquisizione di punti vendita in alcune province della Cina (principalmente Guangdong e Sichuan), a Macao S.A.R. e in Messico. A fine 2019 il numero di punti vendita gestiti direttamente ammonta a 598, in crescita di circa 70 rispetto a fine 2018.
Stabili i valori patrimoniali e la posizione finanziaria netta: a fine 2019 il patrimonio netto del gruppo si mantiene infatti a quota 2 miliardi, in linea con il 2018, mentre le disponibilità liquide nette si sono assestate a 1,2 miliardi, rispetto agli 1,3 miliardi dell’anno precedente, anche in relazione al maggior investimento nel capitale circolante rappresentato dalle iniziative di rinnovamento di collezioni e punti vendita e dallo stock di prodotti offerto presso l’incrementata rete dei negozi diretti.
Nella prospettiva della riqualificazione strategica di medio lungo termine, tali azioni nel corso del 2019 hanno indotto una flessione, seppur in misura più contenuta rispetto a quanto previsto, del livello di Ebt (utile ante imposte), risultato pari a 175 milioni, in riduzione del 12% circa rispetto al 2018 (200 milioni).
Nel corso della pandemia, oltre alla gestione dell’emergenza, il gruppo ha subito impostato calendari più razionali di progettazione, consegne e vendita nei negozi, allineandoli alla stagionalità e alle reali esigenze dei consumatori finali: “Una scelta coerente - evidenzia una nota - con il principio di riduzione di inefficienze e sprechi e coerentemente con le istanze oramai diffuse di sostenibilità, trasversali a ogni settore”.
“Sebbene non sia ancora possibile stimare gli impatti economici della pandemia da Covid-19 – precisano i vertici – il gruppo possiede sia le risorse, che una struttura patrimoniale e finanziaria ampiamente consolidata, tali da far fronte alle incertezze e continuare con determinazione il piano strategico che fonda sulla qualità e sul proprio patrimonio identitario le azioni presenti e future della società”.