RITORNO ALL’UTILE NEL QUARTER

Gap: il digitale va più veloce dei negozi fisici

Buono l’andamento di Gap Inc. nel terzo trimestre fiscale, chiuso con ricavi netti pari a 4,04 miliardi di dollari (oltre le stime degli analisti, che si aspettavano 3,82 miliardi), in crescita del 2% o dell’1% a perimetri comparabili. In particolare, le vendite online, che rappresentano il 39% del totale, sono aumentate del 5%, contro il +1% di quelle fisiche. Un canale, quest’ultimo, composto da 3.380 store in 40 Paesi, di cui 2.743 diretti.

È dei giorni scorsi la notizia del deal tra il retailer e Amazon Fashion per la distribuzione su questa piattaforma delle sue collezioni in Usa e Canada.

Il margine lordo su base reported è stato del 37,4%, mentre il margine lordo adjusted - escludendo i 53 milioni di dollari di svalutazioni legate al termine del deal con Yeezy Gap, i cui prodotti sono stati tolti dai negozi a fine ottobre - equivale al 38,7%. Il gruppo americano è tornato alla profittabilità, registrando un utile netto di 282 milioni di dollari, ossia 77 centesimi per azione, dal precedente rosso di 152 milioni. Su base adjusted si parla di 260 milioni.

Tra i marchi Old Navy - le cui performance nel Q2 erano state deludenti - avanza del 2%, ma perde l’1% a perimetri comparabili, attestandosi a 2,1 miliardi di dollari, Gap è stabile a 1,04 miliardi e Banana Republic mette a segno un +8%, a quota 517 milioni di dollari. Quanto ad Athleta, con i suoi 340 milioni sale del 6%.

L’outlook sul fiscal year è cauto e per il quarto trimestre si prevede un incremento del fatturato nel range down mid-single digits. «Nel breve - dice l’executive vice president, Katrina O’Connell - restiamo focalizzati sulla razionalizzazione e riduzione degli inventari, il riequilibrio degli assortimenti per soddisfare appieno le esigenze dei clienti e la gestione attenta degli investimenti».

In particolare, il problema della composizione dell’offerta sulle reali esigenze del mercato si era fatto sentire nello scorso trimestre, per esempio nel caso di Old Navy che aveva deciso di ampliare la parte plus-size, ma poi si era ritrovato ad avere troppe proposte di questo tipo e troppo poche in taglie regolari. La stessa cosa, in termini più generali, era successa nel bilanciamento tra l’eccesso di casualwear e la richiesta dei consumatori, alla ricerca di capi più “dressy”

Dal bilancio emerge una situazione più serena rispetto a quella di qualche mese fa, quando Gap Inc. aveva abbassato le stime sull’anno. Tuttavia c’è ancora una casella da riempire, quella del ceo, che non è ancora stato trovato dopo le dimissioni della veterana Sonia Syngal a luglio.

a.b.
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