Nelle 26 settimane terminate il primo ottobre Burberry ha raggiunto gli 1,35 miliardi di sterline (circa 1,54 miliardi di euro) di fatturato, in aumento dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2021 e del 5% a cambi costanti. Il dato è superiore alle aspettative del mercato (1,32 miliardi di sterline), stando al consensus degli analisti compilato dalla società.
Le vendite retail a store comparabili sono cresciute del 5%, senza l’effetto cambi, mentre il wholesale ha registrato un +1%.
L’ebit si è attestato a 263 milioni di sterline, dai 207,5 milioni precedenti e al di sopra dei 230 milioni attesi dal consensus degli analisti compilato dalla società. Il margine è passato dal 17,1% al 19,5%. L’utile è invece salito a 193 milioni di sterline, da 145.
In mattinata alla Borsa di Londra il titolo Burberry sale dello 0,20%, mentre l’induce Ftse 100 si muove in territorio negativo (-0,53%).
«Burberry ha un'eredità straordinaria, un patrimonio britannico unico e una piattaforma molto forte su cui costruire, come dimostrano i nostri risultati semestrali - ha commentato il ceo Jonathan Akeroyd, effettivo dallo scorso aprile -. La nostra attenzione in questa prossima fase è rivolta alla crescita e all'accelerazione. Abbiamo un piano chiaro per raggiungere questo obiettivo attraverso il marchio, il prodotto e la distribuzione e uno stilista di grande talento come Daniel Lee, supportato da un team appassionato. Sono fiducioso nella nostra capacità di raggiungere gli obiettivi a medio termine e di realizzare il nostro potenziale come moderno marchio del lusso britannico. Sono entusiasta dei risultati che potremo ottenere nel perseguire la nostra ambizione a lungo termine di raggiungere un fatturato di 5 miliardi di sterline».
Il gruppo ha deciso di mantenere invariati gli obiettivi prefissati fino all’esercizio fiscale 2024, «pur tenendo conto del difficile contesto macro e del suo potenziale impatto sull'attività commerciale, in particolare delle perturbazioni legate a Covid-19 nella Cina continentale e dei rischi di recessione in Europa e nelle Americhe». Il nuovo obiettivo di medio termine è un aumento delle vendite a 4 miliardi di sterline (a cambi costanti), con una leva operativa che garantisca una buona progressione dei margini. Akeroyd ha in rogramma, tra le strategie, di portare nel lungo termine gli accessori a rappresentare oltre il 50% delle vendite totali. Entro il fiscal year 2026 tutti i monomarca dovrebbero essere rivistati secondo un nuovo concept mentre nel medio periodo l'e-commerce dovrebbe raddoppiare il suo peso sul fatturato totale raggiungendo circa il 15%.
Nel periodo la fashion house londinese ha subito un calo del 4% in Asia-Pacifico. I lockdown in Cina hanno provocato una flessione delle vendite semestrali del 19% a store comparabili, su cui ha pesato il -35% nel primo trimestre. A fronte di queste performance, Burberry è cresciuto del 5% in Sud Corea e di oltre il 40% e nell’area Sud Asia Pacifico che include l’Australia. A parità di negozi il brand resta forte in Giappone (+25%).
Le vendite in Emeia sono aumentate del 34% a pari superficie distributiva, alimentate dal +47% del primo quarter e dal turismo. Per quanto riguarda l’Europa continentale, il gruppo parla di forti performance in Francia e Spagna mentre la crescita in Regno Unito risulta nella media regionale. Invece nelle Americhe il fatturato è sceso del 3%.