i dati di Confimprese
Partenza di saldi positiva, a dispetto delle attese. Nel primo week-end di sconti, dal 5 all’8 gennaio, secondo un sondaggio di Confimprese il 90% delle insegne monitorate ha dichiarato un aumento delle vendite superiore al 5%. Solo il 7% ha riscontrato un andamento allineato allo scorso anno.
I dati elaborati da Confimprese in collaborazione con Global Strategy, che hanno monitorato i settori abbigliamento-accessori e retail non food, sono in controtendenza rispetto alle aspettative manifestate dai consumatori in un precedente sondaggio
Evidentemente le persone, a dispetto della crescita dei prezzi e delle incertezze, hanno voluto approfittare degli sconti, anche se resta da vedere quale sarà l’andamento nei prossimi giorni.
«L’andamento positivo dei saldi – spiega Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese – si può ricondurre al rinnovato desiderio di socialità ed esperienza dopo il lungo periodo di restrizioni combinato, però, alla volontà di fare acquisti a prezzi vantaggiosi. Non mancano i segnali di preoccupazione per i prossimi mesi, legati non solo all’andamento della spinta inflattiva e ai costi energetici, ma anche all’aumento Istat sui canoni d’affitto degli immobili commerciali».
L’incremento maggiore delle vendite durante i primi giorni di saldi invernali si è registrato nei canali offline, soprattutto nei centri commerciali e vie dello shopping.
Per quanto riguarda lo scontrino medio, il trend è positivo con punte fino al 20%, ben oltre il tasso di inflazione, secondo quanto evidenziato dal 70% di quanti hanno risposto.
Cresciuto anche il numero di visite, con l’85% che ha dichiarato un aumento superiore al 10%.
Per quanto riguarda i listini, se l’83% degli operatori nel retail non food prevede di applicare maggiorazioni dei prezzi e al netto delle scontistiche in essere, gli operatori del settore abbigliamento-accessori dichiarano di non volere intervenire sui listini.
c.me.