Il gruppo elvetico Swatch chiude il primo semestre 2020 con una perdita di 308 milioni di franchi svizzeri, contro l'utile di 415 milioni dello stesso periodo del 2019. In rosso anche l’ebit, a -327 milioni, dai +547 milioni di un anno prima.
Nel periodo il fatturato è sceso del 46,1% a 2,1 miliardi di franchi. Gli analisti prevedevano in media ricavi a 2,2 miliardi di franchi e 250 milioni di risultato negativo. Pesa l’impatto delle misure per contrastare la pandemia che hanno portato, in certi periodi, alla chiusura dell'80% dei punti vendita su scala mondiale, fra negozi di proprietà e rivenditori.
Il gruppo, che controlla marchi come Tissot, Rado, Longines e Omega, sta razionalizzando la rete distributiva. Nei sei mesi sono stati chiusi circa 260 store nel mondo con conseguente calo degli addetti. Rispetto a dicembre l’organico è diminuito del 6,5%.
Buone notizie arrivano dai mercati usciti dal lockdown, dove la domanda risulta in deciso progresso in tutti i segmenti di prezzo. Nella Cina continentale in maggio e giugno la crescita è stata addirittura a due cifre, rispetto all’anno precedente. Questo ha portato il gruppo al ritorno alla redditività operativa da giugno.
Il management prevede un secondo semestre «robusto», con un risultato operativo positivo per l’intero anno.