Alla riconquista dei grandi clienti internazionali sotto la guida della ceo Virginia Filippi, l’azienda tessile comasca Canepa è in procinto di arruolare il suo primo direttore creativo, il cui nome per ora è mantenuto riservato.
«Un tassello di una strategia più ampia e articolata di investimenti su tutti i fronti - spiega Patrick Lönn Wennberg, direttore commerciale e marketing del gruppo - con qualità e ricerca come punti fermi e l’alto di gamma come target di riferimento».
«La ripartenza è già realtà - prosegue -. Dopo gli ultimi e difficili anni si è aperta una fase nuova, in cui sulla tradizione si innestano l’innovazione e la sostenibilità che i brand del lusso, già interlocutori privilegiati di Canepa, cercano oggi più che mai».
«Siamo felici di riscontrare da parte di questi marchi la ripresa di interesse nei nostri confronti e la capacità di capire che quella a cui stiamo lavorando non è un’operazione speculativa. Investiamo sulla creazione di valore, nel solco del dna di Canepa», sottolinea Wennberg.
A proposito di heritage e sostenibilità, va detto che la realtà di San Fermo della Battaglia (Como) «è stata la prima fra le tessiture e le aziende del fashion ad aderire al protocollo
Detox di
Greenpeace, sviluppando il brevetto
Kitotex SavetheWater», come si legge in una nota.
Nella collezione FW 23/24 fa un decisivo passo avanti, grazie ai tessuti realizzati con filati in viscosa riciclata, «frutto dell’intesa con l’azienda svedese
Södra - racconta Wennberg, nato in Svezia ma residente da anni in Italia - che partendo dalla polpa di cellulosa da foreste gestite in modo sostenibile realizza carta riciclata. Un procedimento che siamo riusciti ad applicare al tessile, utilizzando una metodologia all’avanguardia, basata sulla fibra rigenerata
OnceMore. Attualmente i prodotti legati a questo progetto sono un 20-30% del totale, ma entro un anno supereremo il 50%».
Da segnalare poi gli jacquard in nylon biodegradabile
Amni Soul Eco (sviluppato da
Solvay e distribuito da
Fulgar), adatti ai costumi da bagno ma perfetti anche per l’outerwear, «che si decompongono completamente nel terreno in circa cinque anni, contro i 50 anni necessari per disperdere le fibre sintetiche in generale».
Amni Soul Eco è inoltre riciclabile al 100%. Non mancano nella collezione FW 23/24 articoli in filati in seta organica e poliestere riciclato.
In esposizione a Milano Unica tessuti complessi e articolati nello jacquard ed eleganti nella ricerca di semplicità nell’unito. Tutto è all’insegna di fluidità, morbidezza e tattilità, valorizzate da una palette cromatica che spazia dal petrolio al blu marino, fino a cioccolato e bordeaux illuminati da tocchi di giallo sole e rosso fuoco.
Le disegnature privilegiano le micro e macro geometrie, le texture e i floreali, mentre la sperimentazione spazia tra gli effetti matelassé moderni, i fil coupé, i patchwork e i virtual tye-dye.
«Canepa è forte sia nei tessuti per accessori come le cravatte, in ripresa al +50%-60% grazie al ritorno di eventi e occasioni di incontro dopo la fase acuta della pandemia, sia nella parte ready-to-wear soprattutto donna, che intendiamo potenziare», anticipa il direttore commerciale e marketing, che fornisce anche alcune proiezioni di fatturato: «Stimiamo a chiusura del 2022 ricavi tra i 20 e i 23 milioni di euro, in linea con i nostri piani e ci proiettiamo entro cinque anni verso i 55 milioni, tornando ai livelli del 2018 quando il giro d’affari, già pesantemente condizionato dai problemi aziendali, era risultato dimezzato rispetto al 2016».
Il rilancio in corso è sostenuto dai 18 milioni di euro investiti già a novembre dalla Sgr statunitense
Muzinich&Co. con il fondo
Az Eltif Capital Solutions (partnership tra Muzinich&Co. e
Azimut),
Invitalia (tramite il fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa, previsto dall’articolo 43 del Decreto Rilancio) e da
Michele Canepa, maggiore azionista singolo con il 40% del capitale. A marzo 2022 il Tribunale di Como ha stabilito la chiusura del concordato preventivo.
a.b.