SI DECIDE IL 12 OTTOBRE

Per Carven spuntano i cinesi di Icicle

Secondo indiscrezioni, sarebbero otto i pretendenti di Carven, maison francese in difficoltà. Uno sembra avvantaggiato rispetto agli altri: si tratta di Icicle, player cinese fondato nel 1997, con ricavi pari a 300 milioni di euro e un organico di oltre 2mila persone.

Ma bisognerà aspettare il 12 ottobre, quando la Corte Commerciale di Parigi svelerà le proprie decisioni in merito, per conoscere il destino del marchio.

Come si legge sui media, Icicle - che produce menswear, womenswear, kidswear e accessori, distribuiti in 250 negozi - può contare in Francia sulla sussidiaria Icicle Paris Mode, attiva dal 2013 con una trentina di addetti e specializzata nelle consulenze per il ready-to-wear, l'arredo e la pubblicità, oltre che nella vendita di abbigliamento, cosmetici e accessori.

Tra gli altri pretendenti ci sarebbero Awara, Lee Cooper, Cashtex, Philippe Métivier, Market Maker e Red Luxury. Pare che tutti non siano interessati alla griffe nella sua totalità, ma a parti del business o al marchio.

Sempre in base ai rumor, se il deal andrà in porto Icicle si farà carico degli impiegati di Carven, un centinaio.

Fondata nel 1945 da Carmen de Tommaso, nota come Marie-Louise Carven, la casa di moda ha attraversato un periodo buio da fine anni Ottanta al 2010, quando sotto la guida del pdg Henri Sebaoun e del direttore artistico Guillaume Henry ha ripreso decisamente quota.

A fine 2014 Henry ha lasciato il suo posto e recentemente si è parlato di lui, in quanto cooptato da Lvmh per ridare slancio a un nome storico, Jean Patou. L'uscita di scena del designer è stata un duro colpo per Carven, che ha provato a rimettersi in carreggiata, affidando lo stile dapprima al duo formato da Alexis Martial e Adrien Caillaudaud, e da gennaio 2017 a Serge Ruffieux.

I risultati sono stati al di sotto delle attese della proprietà, il gruppo Beranger, per due terzi in mano alla società di Hong Kong Bluebell. Nell'ultimo triennio la casa di moda ha dovuto fare i conti con un rapido assottigliamento dei ricavi, scesi secondo fonti a circa 20 milioni di euro nel 2017 e con la prospettiva di non andare oltre i 15 milioni quest'anno.

Il colpo di grazia è arrivato con un problema legato ai fornitori, che avrebbe impedito la realizzazione della collezione primavera-estate 2018, con una perdita di due milioni di euro. Da lì alla richiesta della "procedure de sauvegarde", una sorta di concordato preventivo, il passo è stato breve (nella foto, un look Carven dall'account Instagram del brand).

a.b.
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