Per l'abbigliamento il 47% denota una situazione stabile, il 32% migliore e il 21% peggiore e per gli accessori la situazione è quasi analoga. I saldi, invece, sono stati al di sotto delle aspettative: solo il 15% del panel indica un miglioramento.
Del resto, come fanno notare diversi intervistati, le promozioni selvagge sono più che mai un problema, «senza contare gli outlet travestiti da negozi».
Altro argomento dibattuto è l'online, che viene utilizzato sempre più a livello social, per fidelizzare la clientela postando immagini dei ragazzini e ragazzine in negozio, ma che genera più diffidenza quando si tratta di affrontare il tema e-commerce.
«Le aziende sono diventate le nostre peggiori concorrenti - fanno notare alcuni - proprio attraverso le vendite sul web e gli outlet». Ma alla voce "nuovi investimenti", l'avvio dell'e-commerce si piazza al secondo posto (al primo ci sono l'estensione dell'offerta e il personale).
I marchi best seller sono Stone Island, Monnalisa e Moncler Enfant, segno che il mercato è in bilico tra proposte ad alta performance, in grado di giustificare anche prezzi tutt'altro che popolari, e brand specializzati nel mondo delle piccole taglie, forti soprattutto nella cerimonia.
Infatti il dailywear è "perso" per la maggior parte dei negozi indipendenti, perché la concorrenza delle catene e del web è troppo forte.
Tra i nuovi marchi su cui scommettere spicca la Chiara Ferragni Collection, prodotto "furbo" e veloce, che piace ai bimbi anche perché "buca" sui social.
Sulla primavera-estate 2019 l'atteggiamento dei dettaglianti indipendenti è di cautela: per il 64% degli intervistati il budget resterà stazionario, per il 19% sarà ridotto e solo il 17% lo aumenterà (nella foto, proposte Gucci da Petite Madeleine a Termoli).