Il problema fondamentale per le imprese, in questa drammatica emergenza sanitaria ed economica, è la liquidità, con il forzato immobilismo che sta asciugando le casse e il rischio di insolvenze a catena.
Da Berlino arriva un esempio di sostegno cospicuo e celere da parte del Governo nel sostenere una grande azienda come Adidas, il numero due a livello globale nel settore delle scarpe e dell'abbigliamento sportivo.
L'azienda dalle tre strisce ha infatti annunciato di aver ricevuto dalla banca pubblica per lo sviluppo KfW un prestito di 2,4 miliardi di euro. A cui si aggiungono 600 milioni garantiti da un consorzio di istituti di credito partner della società, composto da UniCredit, Bank of America, Citibank, Deutsche Bank, HSBC, Mizuho Bank e Standard Chartered Bank, per un prestito sindacato complessivo pari a 3 miliardi.
Una delle condizioni per il prestito è la rinuncia da parte di Adidas a distribuire il dividendo agli azionisti per la durata dell'operazione, fino a luglio 2021.
«La situazione attuale pone una sfida seria anche per le aziende sane. Ringraziamo il Governo tedesco per la sua azione rapida e completa in risposta a questa crisi globale senza precedenti - ha dichiarato il ceo Kasper Rorsted -. Stiamo facendo del nostro meglio per proteggere il benessere a lungo termine di Adidas, dei nostri 60mila dipendenti e dei nostri partner, e stiamo attuando numerose misure».
Tra queste, «l'accesso a una liquidità aggiuntiva è la chiave per superare questa crisi. Restituiremo ogni parte utilizzata del prestito, compresi gli interessi e le commissioni, il più rapidamente possibile», ha concluso Rorsted.
Recentemente l'azienda del Trifoglio ha fatto sapere di voler sospendere il piano di acquisto di azioni proprie da 1 miliardo di euro predisposto per il 2020 e di bloccare i bonus a breve e lungo termine del 2020 per il cda. Per quest'anno saranno congelati anche i bonus a lungo termine per tutto il top management.
Nelle settimane scorse Adidas era finita nel mirino dei social per l'intenzione di posticipare il pagamento degli affitti dei suoi store nel mondo, a causa del virus, nonostante i quasi 2 miliardi di utile incassati nel 2019 e una liquidità in cassa di 873 milioni.
Una decisione che ha suscitato talmente tante critiche che il gigante dello sport ha fatto dietrofront, scusandosi e annunciando che avrebbe continuato a pagare i canoni, nonostante la chiusura dei negozi per il lockdown.