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Imperial registra il marchio in Cina

Imperial, gruppo di fast fashion che ha chiuso il 2013 con un giro d'affari di oltre 154 milioni di euro (+30%) e che a oggi esporta circa il 50% dei sei milioni di capi prodotti, ha registrato il marchio in Cina. «Tutelarci è un passo per crescere», commenta il presidente Adriano Aere.

 

«L'affermazione della Cina come potenza economica emergente ha suscitato nelle imprese italiane un grande interesse per le opportunità di business che un mercato così vasto può offrire - ha sottolineato -. Per tradizione, noi cerchiamo sempre di guardare al futuro e non lasciarci sfuggire ogni possibilità che ci permetta di crescere. Per tale motivo, data la complessità di una realtà come quella cinese, abbiamo ritenuto indispensabile valorizzare e tutelare al meglio le nostre risorse, proteggendo il nostro marchio e i diritti di proprietà intellettuale».

 

«Questo passaggio - si legge in una nota - diviene fondamentale nelle future strategie di espansione di Imperial che, oltre ad aver rafforzato la sua presenza sul territorio nazionale, cresce in maniera esponenziale in Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Olanda, Scandinavia, Austria, Svizzera, Paesi dell'Est Europa, Russia, Ucraina, Repubbliche dell'ex Unione Sovietica, Cipro, Israele, Canada e Hong Kong».

 

In quest'ultima area, dominio cinese dal 1997, l'azienda bolognese già opera attraverso una showroom.

 

Fondata nel 1976 da Adriano Aere ed Emilia Giberti, la società è a capo dei marchi Imperial e Please, che convivono nei multimarca del gruppo ma si avvalgono di staff creativi e di una distribuzione indipendenti.

 

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