Vf Corporation, gruppo americano che controlla marchi come
The North Face,
Vans,
Timberland e
Eastpak, ha archiviato il quarto trimestre fiscale in perdita e l’intero esercizio con un utile per azione a 0,31 dollari, dai precedenti 3,10 dollari.
Il quarter terminato il primo aprile ha accusato un calo del 3% dei ricavi, a 2,7 miliardi di dollari (a cambi costanti sugli stessi livelli dell’anno prima).
Il marchio The North Face ha realizzato un +12% delle vendite (+16% a dollaro costante). Invece Vans ha subito una flessione del 14% (-12% a valute invariate): anche se sta cominciando a crescere in area Apac, arretra nelle Americhe.
La perdita per azione nel trimestre è stata di 0,55 dollari, dal precedente utile di 0,21 dollari. L’utile rettificato per azione è diminuito da 0,45 dollari a 0,17 dollari.
Sui numeri incide, come ha precisato la società quotata a New York, una svalutazione non monetaria di 313 milioni di dollari relativa al marchio
Supreme, rilevato nel novembre 2020.
Alla fine dell’anno fiscale il gruppo di Denver ha registrato una riduzione dei ricavi del 2% a 11,6 miliardi di dollari (+3% senza l’effetto valute). Come si diceva, l'utile per azione è crollato da 3,10 a 0,31 dollari e l’utile adjusted per azione è sceso da 3,18 a 2,10 dollari.
«Abbiamo ottenuto risultati trimestrali in linea con le nostre previsioni, grazie alla continua forza di The North Face e del nostro business internazionale, con un'accelerazione nella Grande Cina - ha commentato
Benno Dorer, presidente e ceo ad interim -. Di conseguenza, siamo stati in grado di chiudere l'anno fiscale con 10 marchi su 12 con ricavi stabili o in crescita, e cinque brand in aumento a due cifre, nonostante il difficile contesto dei consumatori».
«Allo stesso tempo - ha aggiunto - abbiamo migliorato in modo significativo le prestazioni della nostra catena di approvvigionamento. Il lavoro di ristrutturazione di Vans sta procedendo secondo i piani, mentre affrontiamo le note sfide a breve termine. Guardando all'anno fiscale 2024, sono fiducioso che abbiamo il piano giusto per migliorare prestazioni operative e risultati finanziari, mentre investiamo in modo ponderato per ottenere forti rendimenti e costanti nel lungo periodo».
«Il fiscal year 2024 sarà un anno di progressi, perché le iniziative in corso inizieranno a produrre risultati - ha detto il cfo Matt Puckett -. Ci concentreremo sull'esecuzione in un contesto sempre più difficile nel breve termine, in particolare nel wholesale statunitense». Il manager prevede un miglioramento a livello operativo e di risultati finanziari, grazie all'aumento dei margini lordi, alla crescita dell'ebitda e alla forte generazione di cassa.
Per l’intero fiscal year è previsto che i ricavi restino piatti rispetto a un anno prima o leggermente più alti a cambi costanti. L’utile per azione dovrebbe risultare tra 2,05 e 2,25 dollari, compreso un rosso di 0,30 dollari connesso con l’aumento dei tassi di interesse, il cambio sfavorevole e un maggiore prelievo fiscale.
e.f.