Il fashion e-commerce Asos ha chiuso il primo semestre con una discesa dei ricavi del 7% (a valute costanti ed escludendo il business in Russia) a 1,84 miliardi di sterline, per effetto di un calo delle vendite in Regno Unito (-10%), della crescita zero in Europa e della flessione sia negli Usa (-7%) che nel resto del mondo (-12%).
Queste performance tengono conto sia della situazione economica dei singoli Paesi, connessa anche alle manovre per contenere l’inflazione, sia delle misure prese dalla società per tornare essere profittevole. Il modello di business presentato in ottobre dal ceo Ramos Calamonte include il rinnovamento della strategia commerciale e il taglio dei marchi non performanti.
Nel semestre terminato il 28 febbraio l’ebit rettificato è passato da +26,2 a -69,4 milioni, mentre la perdita rettificata ante-imposte è risultata di 87,4 milioni di sterline, contro l’utile di 14,8 milioni dello stesso periodo del 2022. A livello civilistico la perdita ante-imposte ammonta invece a 290,9 milioni, dai -15,8 milioni precedenti.
Il rosso di bilancio era atteso: il gruppo britannico lo aveva preannunciato in gennaio con la pubblicazione dei risultati del quadrimestre concluso il 31 dicembre.
Uno degli aspetti positivi della strategia Driving Change è che le scorte si sono ridotte del 9%, oltre le attese di una riduzione del 5%, e che per la fine del fiscal year sono previste in diminuzione del 20% rispetto a un anno prima.
Per l'intero esercizio Asos prevede una riduzione dei ricavi a cifra doppia “low”, un miglioramento del margine lordo rettificato di 200 punti base e un ebit adjusted fra i 40 e i 60 milioni di sterline.
Come riporta Reuters, alcuni analisti prevedono che Asos possa aver bisogno di raccogliere ulteriori capitali, ma Calamonte ha dichiarato all’agenzia di stampa che la società dispone di un'ampia liquidità.
Alla Borsa di Londra il titolo prosegue la flessione avviata ieri dopo l’uscita della semestrale (-11%) e in tarda mattinata registra un -4,25%. Da inizio anno le azioni hanno perso quasi il 70% del loro valore.
«La nostra attenzione - ha spiegato Calamonte - si concentra sul miglioramento della redditività di base, dando priorità all'economia degli ordini rispetto alla crescita della top-line».
«Sono soddisfatto dei rapidi e strategici progressi operativi compiuti dall'azienda nel primo semestre dell'anno finanziario, in condizioni commerciali molto difficili - ha puntualzzato -. Grazie al duro lavoro e all'impegno dei nostri team abbiamo accelerato l'implementazione del nostro nuovo modello commerciale, realizzando oltre 100 milioni di sterline di ottimizzazione dei profitti e iniziative di risparmio sui costi, abbiamo esteso la nostra linea di finanziamento e continuato a formare il nostro team di punta, rimanendo impegnati nel nostro programma Fashion with Integrity».
Nel loro insieme, «queste misure creeranno un'azienda più redditizia e in grado di generare liquidità, mentre la nostra posizione di azienda leader nel settore della moda sarà rafforzata».
«Sebbene alcuni di questi cambiamenti abbiano avuto un impatto sulla crescita delle vendite a breve termine, ci sono molte ragioni per essere ottimisti sulla seconda metà dell'anno - ha aggiunto il ceo -. Stiamo migliorando il margine lordo, nonostante i significativi venti contrari, stiamo iniziando a vedere i benefici di un riposizionamento del profilo delle scorte e agendo per ridurre la proporzione delle nostre vendite non redditizie».
«Sono in atto iniziative per ottenere ulteriori 200 milioni di sterline di benefici nel secondo semestre - ha concluso - e mi sento molto fiducioso sul nostro ritorno a un profitto sostenibile e alla generazione di cassa, nella seconda metà dell'anno e oltre».