sempre più ricerca nelle interfodere

Chargeurs mette al bando l'acqua con Zero Water

Vera e propria anima dei capi di abbigliamento, l’interfodera è quel quid imprescindibile in grado di rendere gli indumenti longevi, migliorando la resa del tessuto e conferendogli struttura. Lo sanno bene da Chargeurs PCC, colosso del settore, che vanta una macchina organizzativa impeccabile e una vasta produzione, in grado di coprire le esigenze dei diversi comparti del settore abbigliamento.

Articoli improntati alla qualità, alla sostenibilità e alla ricerca, che l’azienda ha portato sotto i riflettori alla scorsa edizione di Milano Unica, dove in primo piano c'erano i fiori all’occhiello, che si chiamano  Zero Water, Bertero e Nativa.

Ideale per il mondo della haute couture e del luxury, la Zero Water Rainbow Collection, spiegano dall’azienda, è la prima serie di interfodere prodotta senza consumo d’acqua e disegnata da Chargeurs PCC. Una proposta di componenti interni per capi realizzati in maglia, declinati in un’ampia varietà di colori e ultralight. Proprio come Dreamlight, l’interfodera in maglia che l’azienda definisce come «la più leggera al mondo».

Grazie allo speciale processo produttivo, che non richiede l’uso di acqua, viene mantenuta l’elasticità del tessuto e risultano migliorate le performance di adesione.

Nata nel 1907 a Vinovo, Bertero rappresenta il top nella produzione di componenti per abiti sartoriali. Gli articoli di Bertero danno forma e struttura alla giacca, con un risultato di grande qualità (foto sopra). Nella nuova collezione spicca la serie Diamond, ossia canvas con base di lana Nativa, sostenibile e tracciabile, mentre la Gold Collection è la gamma premium dei prodotti più classici per capi sartoriali.

Realizzata con lana sostenibile e tracciabile sulla completa catena di fornitura, Nativa Paddings (foto sopra) propone imbottiture in grado di garantire durata, comfort e leggerezza, grazie all'utilizzo di lana di qualità superiore.

Presenti a Milano Unica anche le collezioni di Lainière Paris, le interfodere in maglia e lana prodotte nella storica fabbrica Lainière de Picardie à Péronne, Non Woven, Fusion line e Dhj. E inoltre le collaborazioni con Kc Wearable Technologies e Thindown.

Con un fatturato 2021 di 154,4milioni di euro, Chargeurs PCC vanta una produzione di oltre 300 milioni di metri di interfodere ogni anno, servendo 1.600 marchi e 7mila clienti. Ha quattro centri di innovazione a Parigi, New York, Shanghai e Hong Kong, sette siti produttivi e 30 uffici nel mondo.

Guidata dal 2021 da Gianluca Tanzi, l’azienda è parte del gruppo Chargeurs, quotato all’Exn di Parigi, con una storia lunga oltre 150 anni, festeggiati nel 2022. Oggi occupa più di 2.500 addetti nei cinque continenti.

c.me.
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