un brand in evoluzione

Bagutta Donna cresce in un'ottica internazionale

Cresce il ruolo della collezione femminile per Bagutta, brand d'impronta notoriamente maschile, con la camiceria come core business. «La donna rappresenta ormai il 40% dell'offerta del marchio», spiega Antonio Gavazzeni, amministratore delegato della casa madre Cit, realtà che attraverso Bagutta, la licenza Robert Friedman e le produzioni per le griffe genera ricavi per oltre 25 milioni di euro.

«La primavera-estate 2020 è stata una stagione di svolta e stiamo raccogliendo i frutti - prosegue Gavazzeni -. A occuparsi della parte maschile di Bagutta è stato chiamato Pietro di Matteo in veste di product manager, mentre il côté femminile è affidato a Vanna Quattrini, nel cui curriculum figurano collaborazioni con Alessandro Dell'Acqua, Msgm e Dondup».

Un'attenzione particolare è stata riservata alle strategie distributive. Mentre l'uomo viene seguito dalla showroom Bagutta in via Tortona, per Bagutta Donna un ruolo chiave viene svolto dalla showroom milanese Elisa Gaito.

«Un avamposto di respiro internazionale, con oltre 20 anni di esperienza alle spalle, 25 collezioni rappresentate e una location di 900 metri quadri nel centro di Milano, visitata a ogni stagione da più di 1.000 buyer italiani ed esteri», sottolinea Barbara Nicolini, che fa da punto di raccordo tra l'azienda ed Elisa Gaito, ma non solo.

Infatti Bagutta Donna può contare anche sulla showroom Gruppo Vulpe per quanto riguarda i Paesi scandinavi, su Alex Delafontayne che con New York Fashion Deal presidia il Belgio, mentre l'America è appannaggio della newyorkese Fo.Ri Showroom. «Un altro distributore importante - fa notare Nicolini - è Tremezzo Japan per il Giappone, mentre su altri mercati siamo in fase di work in progress».

In quest'ottica di espansione, Bagutta Donna - presente nel 40% dei circa 500 multimarca in cui il brand Bagutta è commercializzato, oltre che nel monomarca milanese di via San Pietro all'Orto - ha partecipato recentemente al salone Coterie di New York e a fine febbraio sarà a Tranoï di Parigi.

La collezione FW 20/21 (nella foto), come racconta Vanna Quattrini, «estrapola gli elementi più interessanti delle camicie classiche maschili, che fanno parte del dna aziendale, per esempio un dettaglio di abbottonatura, un polso, la forma di un collo, applicandoli alle forme femminili. Il prodotto perfetto è frutto di tre elementi: il tessuto di qualità, la silhouette e, appunto, il dettaglio». Accanto alle camicie, fanno la loro comparsa anche alcuni modelli di gonne e pantaloni.

Il quarto asset è la ricerca, «che a Pitti Uomo ci ha dato belle soddisfazioni con l'accoglienza riservata alla camicia B.Clean - afferma Antonio Gavazzeni - d'immagine classica ma fatta con un materiale high-tech antimacchia e traspirante, grazie a trattamenti speciali incorporati nella fibra di cotone».

Tornando alla distribuzione, per il momento il mondo Bagutta è legato al canale fisico, sul quale tra l'altro l'azienda ha fatto negli ultimi anni un approfondito lavoro di selezione e upgrading. E l'e-commerce? «Non è stato finora una priorità - risponde Gavazzeni - ma lo stiamo valutando, senza bruciare le tappe. La conditio sine qua non è trovare il partner giusto».


a.b.
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