NEW DEAL PER IL BRAND DI 21 INVESTIMENTI

Gianni Chiarini arruola Andrea Vecchiato e punta al raddoppio del fatturato

Gianni Chiarini inaugura una nuova fase di sviluppo. L'azienda fiorentina di borse e accessori, a capo del brand omonimo e di Gum Design e da marzo 2017 nell'orbita di 21 Investimenti, ha infatti arruolato un nuovo ceo, Andrea Vecchiato, e debuttato a Milano con uno store in via della Spiga 46, primo step di un piano di espansione distributiva su scala internazionale.

«La nostra mission - racconta a fashionmagazine.it il manager, ex ceo di Lumberjack e con trascorsi da Geox e Bata - è quello di riorganizzare l'azienda, con il coordinamento e la valorizzazione dei nostri asset». «Non abbiamo fretta, non vogliamo erigere dei castelli di sabbia - continua -. Puntiamo piuttosto a dare maggiore visibilità al brand, senza stravolgerlo, facendo semplicemente emergere chi siamo».

Con un fatturato che nel 2018 chiuderà a 35 milioni di euro, in linea con l'anno precedente, l'obiettivo è di alzare l'asticella, puntando al «raddoppio dei ricavi nel giro di cinque anni».

Un processo di upgrading e rafforzamento che passa attraverso l'ottimizzazione del prodotto e un consolidamento delle partnership distributive: «Gianni Chiarini - spiega Vecchiato - conta 1.000 clienti nel mondo, 600 in Italia. Il nostro focus è quello di rafforzare l'alleanza con partner storici attraverso una politica di shop-in-shop, in modo da permettere ai consumatori una lettura più diretta e immediata delle nostre proposte».

A livello geografico, nei prossimi due anni le energie saranno progressivamente dosate su tre macro-aree: si partirà con l'Italia e l'Europa, con la relocation dello storico monomarca di Firenze e un opening su una piazza strategica come Parigi, per passare all'espansione nel continente asiatico (dove il marchio ha recentemente inaugurato due store a Tokyo, oltre a presidiare il Giappone con una decina di shop-in-shop), con nuovi accordi per la distribuzione in Corea e a Hong Kong. Il terzo step sarà invece dedicato alla Russia (attuale secondo mercato per il brand) e in generale all'Est Europa.

Accanto all'espansione offline, ci sarà posto anche per quella online: «In questo momento l'e-commerce rappresenta il 2-3% dei ricavi - informa Andrea Vecchiato -. È in outsourcing, anche se abbiamo un team dedicato, e ci crediamo molto. L'idea è far lievitare l'incidenza sul fatturato fino al 5-6% nel giro di cinque anni».

a.t.
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