«Il nostro unico azionista ora è il pianeta»: sul sito di Patagonia campeggia questa scritta, che annuncia la nascita di una nuova struttura proprietaria per proteggere lo scopo e i valori del brand. Lo ha deciso l’84enne fondatore, Yvon Chouinard, che circa 50 anni fa ha iniziato il suo percorso sul terreno del business responsabile.
Con effetto immediato, insieme alla sua famiglia, Chouinard ha ceduto tutte le proprie azioni, valutate circa 3 miliardi di dollari, a due nuove entità, il Patagonia Purpose Trust e l’Holdfast Collective. Ogni dollaro non reinvestito nell’azienda sarà distribuito sotto forma di dividendi per proteggere il pianeta.
L’annuncio è stato dato ieri, 14 settembre, nel corso di un evento globale che ha coinvolto tutti i dipendenti e le collaboratrici.
Il Patagonia Purpose Trust detiene da ora tutte le azioni con diritto di voto della società (il 2% delle azioni totali). Un modo, spiega una nota, «per garantire che non possa mai avvenire una deviazione dagli intenti del fondatore e facilitare ciò che Patagonia continuerà a fare al meglio: dimostrare, come azienda a scopo di lucro, che il capitalismo può essere messo al servizio del pianeta».
In capo all’Holdfast Collective vanno invece tutte le azioni senza diritto di voto (il 98% del totale). Quest’ultimo impiegherà ogni dollaro ricevuto da Patagonia per proteggere la natura e la biodiversità, supportare le comunità e combattere la crisi ambientale.
Ogni anno i profitti in eccesso, ossia quelli non reinvestiti nel business aziendale, saranno distribuiti da Patagonia sotto forma di dividendi all’Holdfast Collective. Si parla di circa 100 milioni di dollari, a seconda dell’andamento del business.
«È passato mezzo secolo da quando abbiamo iniziato il nostro esperimento di business responsabile – ha spiegato Yvon Chouinard, ex proprietario e attuale membro del board -. Se vogliamo sperare di avere un pianeta vivo e prospero tra altri 50 anni è necessario che tutti noi facciamo il possibile con le risorse che abbiamo. Come uomo d’affari, nonostante non abbia mai voluto esserlo, sto facendo la mia parte. Invece di estrarre valore dalla natura e trasformarlo in profitti, useremo la prosperità generata da Patagonia per proteggere la vera fonte di ogni ricchezza».
In seguito a questa decisione, Patagonia rimarrà una B Corp e continuerà a donare ogni anno l’1% delle vendite ad associazioni ambientaliste non profit. La leadership dell’azienda non cambierà.
Al timone, con il ruolo di ceo, resta Ryan Gellert, mentre la famiglia Chouinard continuerà a far parte del consiglio di amministrazione insieme a Kris Tompkins, Dan Emmett, Ayana Elizabeth Johnson, Charles Conn (presidente del cda) e Ryan Gellert.
La famiglia Chouinard guiderà anche l’azionista di controllo dell’azienda, il Patagonia Purpose Trust, eleggendo e supervisionando il consiglio di amministrazione, e seguirà anche il lavoro filantropico svolto dall’Holdfast Collective.
«L’attuale sistema capitalistico ha ottenuto i suoi guadagni a un costo enorme, tra cui l’aumento delle disuguaglianze e i danni ambientali su larga scala non compensati. Le aziende che creano un nuovo modello di capitalismo grazie a un profondo impegno verso gli obiettivi ambientali e sociali non solo attireranno più investimenti, dipendenti migliori e una maggiore fedeltà dei clienti. Queste aziende sono il futuro del business, se vogliamo costruire un mondo migliore», ha dichiarato Charles Conn, presidente del consiglio di amministrazione.
A questo proposito, solo pochi giorni fa, Bill Gates ha lanciato l’allarme sul Financial Times, evidenziando il fatto che la guerra in Ucraina sta mettendo a dura prova l'impegno dell'Europa nei confronti degli aiuti internazionali e dell'azione per il clima. Gates ha puntato il dito sul fatto che il mondo è sulla buona strada per perdere quasi tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, che i suoi leader si sono impegnati a raggiungere entro il 2030.
Con un giro di affari di circa 1,5 miliardi di dollari, Patagonia ha sede a Ventura, in California. Il suo business si estende ai settori abbigliamento e attrezzatura per l’outdoor, food e comparti correlati attraverso le sue controllate.