Un nuovo report di Bloomberg Intelligence

L’escalation di second hand e rental: un mercato pronto a quintuplicarsi entro il 2025

Chi non ha ancora preso in considerazione modelli circolari come rivendita o noleggio dovrà velocemente adeguarsi, se vuole stare al passo con le richieste dei consumatori, l’offerta appealing delle aziende più virtuose e le pressioni normative a favore di una moda più sostenibile.

Secondo l’ultimo report di Bloomberg Intelligence il mercato del second hand e del rental è candidato a quintuplicarsi entro il 2025, superando nettamente il tasso di crescita previsto per i capi di abbigliamento di prima mano.

Nel loro insieme questi business model volti ad allungare la vita dei prodotti hanno il potenziale per crescere fino al 23% del mercato globale della moda entro il 2030, spinti dalla crescente consapevolezza dei consumatori in materia di sostenibilità e dalla pressione inflazionistica, che comprime la capacità di spesa.

Questo significa che i marchi, sia quelli di fascia alta che bassa, che finora non si sono cimentati con questo tipo di servizio potrebbero veder finire la maggior parte delle vendite dei propri articoli nelle mani dei siti di seconda mano consumer-to-consumer come ThredUp, Poshmark, The RealReal, Vestiaire Collective e Vinted (nella foto), come ha dichiarato Grace Osborne, analista senior associato, Esg di Bloomberg Intelligence.

Guarda caso, uno degli ultimi a correre ai ripari è stato un colosso come Inditex, che lo scorso autunno ha annunciato il debutto – partendo dal Regno Unito – di una propria piattaforma pre-owned. Un’iniziativa presa dopo che il suo brand ammiraglio Zara era stato uno dei marchi più quotati su Depop nel 2021, contribuendo alle vendite del sito di re-commerce con 50,1 milioni di sterline di fatturato.

Anche il rivale H&M ha registrato un aumento dell'85% dei ricavi grazie alla sua partnership con Sellpy, puntando a 90 milioni di euro di rivendite nel 2023.

Il report, basato sulle stime di GlobalData, sottolinea che noleggio e rivendita costituiscono un’opportunità soprattutto per i brand di fascia alta, che potrebbero acquisire nuovi flussi di entrate e nuovi clienti che non possono permettersi acquisti luxury.

In quest’ottica si può leggere l’entrata di Kering con una quota del 5% nel capitale di Vestiaire Collective (che ha recentemente bandito sul proprio sito la vendita di fast fashion), come strategia per catturare i consumatori più giovani e attenti all’ambiente.

Da questo punto di vista, ai fini di garantire l’autenticità di prodotti di lusso, saranno fondamentali gli ID digitali (come quelli lanciati da Chloé), in modo da tutelarsi contro i rischi di contraffazione.

Oltre all’orientamento dei consumatori verso una moda più responsabile, c’è anche la pressione normativa che spiana la strada a una progressiva affermazione di modelli come rivendita e noleggio: la strategia a livello europeo è quella di permettere l’entrata nell’Ue – entro il 2030 - solo a prodotti durevoli, riparabili e riciclabili.

La sfida sarà soprattutto contribuire a ridurre i 45 miliardi di capi di abbigliamento prodotti ogni anno che non vengono mai venduti (il 30% della produzione) e che finiscono nelle discariche, stornati nei Paesi in via di sviluppo o inceneriti e in questo molto potrà fare la tecnologia.

L’intelligenza artificiale è infatti in grado di ripensare i modelli produttivi, al fine di diminuire gli sprechi e aumentare i margini, anche se è un investimento oneroso per i player.

Qualche esempio: il personal shopper intelligente di North Face (Vf Corp.) suggerisce ai clienti la miglior scelta tra l’assortimento in base ai dati raccolti sui loro gusti e interessi. H&M, che nel 2017 è stato accusato di aver bruciato 12 tonnellate di capi, ha costituito un team dedicato all’AI, per ottenere informazioni dai motori di ricerca e prevedere così la domanda, migliorare l’ubicazione dei capi in negozio, raccogliere dati sui tempi di acquisto, al fine di ridurre al minimo le scorte e i conseguenti rifiuti.

L'impegno eco-sostenibile può dunque attuarsi con diverse modalità, ma forse resale e noleggio sono quelle più alla portata di tutti.



a.t.
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