In uno scenario in cui le aziende hanno sempre più bisogno di accelerare i propri percorsi di sostenibilità, l’ausilio delle startup può diventare strategico. Ci hanno pensato Meta e LVenture, che in partnership con Legambiente e Giovani Imprenditori Confcommercio hanno lanciato il progetto Greener.
Si tratta di una call aperta fino al prossimo 23 gennaio sul sito greenercall.com, mirata a selezionare realtà innovative in grado di dare il loro sostegno alla crescita sostenibile di imprese e Pmi, con un focus sul settore Fashion&Luxury.
Si cercano player che abbiano ideato soluzioni capaci di aiutare concretamente le aziende ad adottare modelli di business improntati all’abbattimento delle emissioni di carbonio e al raggiungimento della sostenibilità.
Requisiti fondamentali aver ricevuto almeno un investimento di tipo seed da parte di almeno un investitore professionale, aver dimostrato una prima traction sul mercato nella validazione per prodotto o servizio innovativo e avere già collaborato con aziende e piccole-medie imprese italiane.
In particolare, ci si concentra sui tre temi “reduce”, mirato al risparmio energetico; “reuse”, volto a favorire l’economia circolare con soluzioni dedicate in particolare al comparto moda; e “recycle”, che punta alla soluzione delle problematiche legate allo smaltimento dei rifiuti.
Obiettivi sempre sempre più urgenti da raggiungere, in uno scenario in cui si stima che il processo di decarbonizzazione, per evitare l’incremento di oltre 1,5 gradi centigradi, debba procedere con un tasso di crescita del 12,9%, ossia otto volte di più rispetto a quanto registrato annualmente a partire dal 2022.
In tale contesto le startup assumono un ruolo centrale. Non a caso gli investimenti in Venture Capital destinati a realtà impegnate in questo campo hanno raggiunto la cifra record di 47 miliardi di dollari nel 2021. Un trend che in Europa segna un +14% anno su anno.
In questa arena si muovono anche molte realtà italiane del climate tech. Si valuta infatti che il Bepaese sia la settima nazione a livello globale per numero di aziende nel settore (oltre 2.100). Un comparto in cui si sono maggiormente concentrati gli investimenti di venture capital in startup italiane, con una spesa di 312 milioni di euro nel terzo trimestre 2022.
La sfida per le imprese italiane diventa dunque un must: secondo quanto riferisce ancora il comunicato, oggi il 50% delle imprese intravede degli ostacoli in questo percorso, soprattutto sul fronte della burocrazia, il 45% presta un’elevata attenzione alla transizione ecologica e un altro 41% una buona attenzione a questi temi.
Tre realtà su quattro (il 76%) sono convinte che l’Italia dovrebbe essere fra i promotori della transizione ecologica, per poter entrare a far parte delle economie mondiali avanzate, mentre il 51% ritiene che le misure adottate per favore questa transizione contribuiranno a migliorare il posizionamento dell’azienda e il 60% che promuoveranno investimenti per innovazioni.
Le Pmi, che rappresentano il 90% delle imprese a livello mondiale, possono svolgere dunque un ruolo chiave nell’azione a favore del clima. Come emerge dal report Liberare il potenziale delle Pmi nell’azione per il clima, realizzato da Meta in collaborazione con Accenture, la maggior parte delle piccole-medie imprese considera il cambiamento climatico un problema urgente e addirittura l'80% ritiene che la riduzione delle proprie emissioni sia una priorità.
A riportarle tuttavia su un piano di realtà è la carenza di budget: secondo Meta, infatti, il 69% delle Pmi ha bisogno di fondi, il 63% si è mosso in ritardo per mancanza di competenze e conoscenze e il 40% per mancanza di tempo. Il 63% si dichiara convinto anche che intraprendere azioni orientate alla sostenibilità consentirebbe di acquisire nuovi clienti ed evitare catastrofi legate al cambiamento climatico.
Nasce dunque da questi presupposti e da questi numeri emblematici il progetto Greener. Le cinque soluzioni più innovative parteciperanno a un evento finale nel corso del quale saranno premiati i tre vincitori, con un contributo in denaro mirato al processo di integrazione tra startup e aziende e crediti pubblicitari.
Come dichiara Angelo Mazzetti, head of public policy Italy and Greece di Meta, «Greener si propone di intercettare startup che possano aiutare aziende e Pmi a sviluppare il proprio business in modo sostenibile, sbloccando il potenziale ancora inespresso». La tecnologia digitale «può svolgere un ruolo fondamentale nel favorire la loro trasformazione in termini di impatto ambientale: con il programma Meta Boost: Guide to Green abbiamo raggiunto 1,3 milioni di Pmi con la formazione e Greener è un ulteriore passo in questa direzione».
«Oggi il 43% delle nostre partecipate produce un impatto positivo in termini di Sdgs (Sustainable Development Goals) e con il nostro programma di accelerazione verticale sul cleantech abbiamo lanciato 18 nuove startup nel settore. Con Greener e Meta come partner vogliamo portare l’innovazione delle startup, in chiave di sostenibilità, a servizio del tessuto produttivo italiano», aggiunge Luigi Capello, ceo di LVenture Group.