È andato meglio del previsto il primo semestre del 2020 per Pattern. La società torinese - fondata nel 2000 da Francesco Martorella e Fulvio Botto e attiva nella progettazione, ingegneria, sviluppo, prototipazione e produzione di linee di abbigliamento per alcuni dei più importanti marchi top di gamma - ha chiuso il periodo con ricavi a 24,5 milioni, in crescita del 14%.
Positivo per 2,5 milioni anche l’ebitda, con un margine del 10,2%, e l’utile netto, per 1,3 milioni di euro (+5%).
Una performance, quella registrata al 30 giugno 2020, dovuta sostanzialmente al positivo contributo di S.M.T., realtà emiliana specializzata della maglieria di lusso, acquisita nel marzo scorso ed entrata nel periodo di consolidamento con retroattività dal primo gennaio 2020.
«Il Covid – commenta il ceo Luca Sburlati - ha avuto un impatto rilevante su tutto il settore del luxury fashion e ciò si ripercuote evidentemente anche sul primo semestre di Pattern. Siamo però orgogliosi di presentare un risultato allineato a quello dei più performanti player del lusso, grazie al fondamentale contributo di S.M.T., a una struttura di costi leggera, in quanto composta principalmente da costi variabili, al ricorso agli ammortizzatori sociali e alla riduzione volontaria dei compensi, concordata da tutta la dirigenza».
«Questo – conclude il manager - ci permette di continuare senza esitazioni nel nostro percorso verso la creazione del Polo Italiano della Progettazione di Lusso e di confermare gli investimenti strategici già pianificati sui temi della sostenibilità, tecnologia ed innovazione».
Secondo il board della società, anche la seconda parte del 2020 sarà influenzata dalla pandemia in corso. La previsione è di un andamento economico in linea rispetto a quello del primo semestre, in termini sia di volumi, sia di marginalità.