Dopo l’annuncio del nuovo accordo produttivo con Swinger International per ready to wear e borse (le scarpe resteranno invece in capo al precedente licenziatario Mofra), Chiara Ferragni pone le basi per lo sviluppo futuro del brand, con l’obiettivo di farlo crescere nel segmento contemporary a livello worldwide e renderlo appetibile per un possibile, futuro sbarco in Borsa o a confluire in un grande gruppo del lusso.
L’idea, come ha spiegato l’imprenditrice-influencer alla stampa, è di trasformarlo in un marchio slegato da una mera idea di merchandising, per far sì che il consumatore sia invogliato ad acquistarlo indipendentemente dal fatto di essere legato al suo personaggio: «Non voglio diventare una Donatella Versace, perché non sono una stilista, ma voglio che il mio brand abbia un’identità, il giusto rapporto qualità-prezzo, che sia internazionale e con il giusto posizionamento», ha detto Ferragni, citando competitor ideali come Kenzo, See by Chloé o Gcds.
Un cambio di passo che spinge la controllante Serendipity (società nata nel 2013, a capo di Chiara Ferragni Collection) a varare un business plan «molto prudente», puntando a un fatturato di 15,4 milioni di euro nel 2025, con un utile netto di 4,4 milioni di euro e un ebitda del 44%.
A sostegno del piano, è stato approvato un aumento di capitale da 3,5 milioni, già sottoscritto.
Nel 2018 le vendite di Serendipity sono state pari a 1,6 milioni di euro, con un ebitda pari al 17% e un utile netto di 193mila euro. Nel 2019, prima del nuovo asset strategico, i ricavi hanno accusato una flessione a 1,048 milioni, con una perdita di 520mila euro.
Ora l’idea è di lavorare con i partner giusti, in primis proprio il gruppo di Mathias Facchini, proprietario di Genny e licenziatario di brand come Versace Jeans Couture, per ampliare il raggio d’azione di Chiara Ferragni Collection in chiave lifestyle e assicurare al brand un successo di lunga durata.
Tra i prossimi step c'è l'inserimento di nuove categorie merceologiche come il kidswear, l’eyewear (il cui lancio è stato spostato, causa pandemia, da settembre a marzo del prossimo anno), profumi e make-up.
Il primo appuntamento è a novembre con il mondo del trucco, quando verrà svelata la seconda collaborazione con Lancôme: «La prima capsule è andata benissimo – ha commentato Ferragni - e questo secondo lancio svelerà ancora più prodotti, con una distribuzione più ampia».
In cantiere c’è un terzo progetto beauty, che dovrebbe vedere la luce a settembre 2021, ma i dettagli sono ancora top secret.
Un nuovo capitolo è previsto anche in ambito food, dopo il fortunato co-branding con Oreo e le esperienze passate fatte con Evian e Ladurée: «Abbiamo un progetto rivoluzionario – dice l'imprenditrice – ma non posso ancora parlarne».
Chiara Ferragni ha anche completato la ristrutturazione – iniziata nel 2017 - di Tbs Crew, realtà che gestisce il marchio The Blonde Salad, arrivata nel 2019 a quota 6,4 milioni di euro di fatturato (+10%) e 450mila euro di utili.
Alla domanda sulla presunta crisi con il socio Pasquale Morgese, la Ferragni ha minimizzato: «E' rimasto azionista, non solo in Serendipity ma anche in Tbs. Ha mantenuto la licenza delle calzature e non abbiamo alcuna questione legale».