In crescita del 13,5% anche febbraio-marzo 2023

Inditex: nel 2022 i ricavi salgono del 17,5% a 32,6 miliardi

Nonostante Inditex abbia registrato un nuovo record di fatturato nel 2022, la società spagnola a cui fa capo il marchio Zara sta registrando un calo sulla Borsa di Madrid (-2,19% in apertura di seduta), penalizzata da una trimestrale che ha messo in luce un incremento della spesa per gli investimenti.

Il 2022, che è stato il primo anno intero da quando Marta Ortega, figlia del fondatore Amancio Ortega ha assunto la presidenza dell'azienda, ha visto le vendite aumentare del 17,5% su base annua a 32,6 miliardi di euro. A valute costanti, il giro di affari è incrementato del 18%, mentre l'utile netto è cresciuto del 27% a 4,1 miliardi nell'intero anno. L'ebitda è salito del 20% a 8,6 miliardi di euro e l'ebit del 29% a 5,5 miliardi di euro.

Il fatturato del quarto trimestre è aumentato del 13% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, portandosi a quota 9,5 miliardi di euro.

Per Inditex, che possiede anche Massimo Dutti, Pull&Bear, Bershka e Stradivarius, oltre al marchio di lingerie e loungewear Oysho, il trend del business è rimasto positivo anche nelle prime sei settimane dell'attuale anno fiscale, che si concluderà il 31 gennaio 2024.

Tra l'1 febbraio e il 13 marzo, infatti, il gruppo ha dichiarato che le vendite sono aumentate del 13,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Escludendo la Russia, dove i negozi del player iberico sono stati chiusi dall'inizio del conflitto in Ucraina poco più di un anno fa, le vendite in quel periodo sono aumentate del 17,5% in termini di valuta costante.

Nonostante queste performance Inditex ha colto di sorpresa a causa dell’aumento della voce investimenti nel bilancio, passata a 1,6 miliardi di euro da 1,1 miliardi di euro dell'anno precedente.

«È giusto continuare a investire per la crescita futura», ha dichiarato l'amministratore delegato Oscar Maceiras durante la call con gli analisti.

Un'area di investimento privilegiata è la tecnologia: Inditex ha affermato che quest'anno inizierà a eliminare gradualmente le etichette anti taccheggio nei negozi, grazie a una nuova tecnologia di sicurezza. 

Suddivise per marchio, è Zara a performare meglio a livello di gruppo con un aumento del 21%, seguito da Pull&Bear (+15%), Stradivarius (+13%), Bershka (+10%), Massimo Dutti e Oysho, entrambi in progress del 4%.

A livello geografico, l'Europa è rimasta la regione più forte, rappresentando il 47,5% delle vendite di Inditex, mentre le Americhe hanno rappresentato il 20%, l'Asia e il resto del mondo il 18% e il suo paese d'origine, la Spagna, da solo vale il 14,4%.

Inditex vede una crescita a lungo termine negli Stati Uniti e nei prossimi due anni aprirà o amplierà 30 negozi nelle principali città dello Stato.

Nel complesso, secondo gli analisti di Deutsche Bank, UBS e Royal Bank of Canada, la domanda di abbigliamento Inditex è continuata anche dopo un aumento dei prezzi del 5% o più all'inizio dello scorso anno per mitigare l'aumento dei costi.

Un dato che dimostra come la base dei clienti è meno sensibile alla questione prezzo, diversamente da quanto accade con il rivale H&M. Proprio oggi H&M ha pubblicato i suoi dati di bilancio che riportato un aumento del 12% delle vendite nette per il periodo dicembre-febbraio, deludendo le aspettative del mercato.

an.bi.
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