Vf Corporation - la holding statunitense proprietaria di brand come Timberland, The North Face e Napapijri e che ha recentemente annunciato lo spin off di Wrangler e Lee - ha grandi aspettative per Vans, label in portafoglio dal 2004.
Il brand, come ha annunciato il colosso quotato a New York, prevede di raggiungere i 5 miliardi di dollari di ricavi entro il 2023: un balzo pari a 2 miliardi (+10-12%), supportato da una forte crescita in tutti i canali, in tutte le categorie di prodotto e in tutte le aree geografiche, ma - in particolare - nelle vendite direct-to-consumer.
Quest'ultimo segmento, nei prossimi cinque anni, dovrebbe infatti fare scintille: Vf parla di entrate dtc per 3 miliardi di dollari, pari al 60% del fatturato globale, con un cagr (tasso di crescita annuale composto) tra il 13% e il 16%.
In questo ambito, grande effervescenza è attesa anche dal canale dtc digital, che dovrebbe arrivare al traguardo del miliardo di dollari, con un tasso di crescita annuale stellare, compreso fra il 30% e il 35%.
A trainare il business il mercato americano, dove l'azienda stima un cagr fra il 10 e il 12%.
«Dall'acquisizione da parte di Vf nel 2004, Vans è cresciuto a un tasso annuo composto del 17%, trasformandosi in un marchio lifestyle globale da 3 miliardi», ha dichiarato Steve Rendle, ceo di Vf Corporation.
«Sono fiducioso - ha aggiunto - nella capacità del team di Vans di conseguire un obiettivo audace come quello dei 5 miliardi di ricavi, che risulterà un fattore chiave, per il gruppo, al fine di offrire agli azionisti un rendimento superiore nei prossimi cinque anni».
Nel primo trimestre 2018 Vans si era già distinto con performance brillanti, mettendo a segno una crescita pari al 35% (nella foto, uno scatto tratto dal profilo Instagram di Vans).