Per ora si resta nell'ambito delle supposizioni, in quanto i diretti interessati si limitano a un «no comment», ma si fa strada l'ipotesi che
Adidas voglia cedere il marchio
Reebok.
Le indiscrezioni, nate dalle rivelazioni di una fonte interna, hanno fatto salire di oltre il 3% il titolo Adidas alla Borsa di Francoforte.
Come precisa
bloomberg.com, non è la prima volta che circola un rumour di questo tipo. Da quando
Kasper Rorsted è diventato ceo del gruppo (un incarico assunto nel 2016), ciclicamente si è parlato di una sua presunta volontà di alleggerirsi della label, ma lui ha sempre negato, optando per soluzioni diverse come il mancato rinnovo di licenze in scadenza, la chiusura di store non profittevoli e il taglio dei costi.
È arrivato così il 2019, anno in cui Reebok ha dato segnali di ripresa, tornando alla profittabilità e lanciando nuovi prodotti, come le calzature
CrossFit Nano e
FloatRide Run. Ma il 2020 ha impattato più pesantemente su questo brand rispetto ad Adidas, che non è andato oltre un -33% di vendite, mentre il "fratello minore" ha incassato un -42%.
Poche settimane fa, tuttavia, la nomina a direttore creativo globale di Reebok dello stilista visionario e impegnato nel sociale
Kerby Jean-Raymond - artefice della griffe
Pyer Moss e vincitore di un
Cfda Award - sembrava mostrare da parte della casa madre la volontà di investire sul marchio, non di dismetterlo.
Nei prossimi mesi si scopriranno le carte. Intanto c'è già chi azzarda i nomi dei possibili futuri proprietari: in pole position ci sarebbero Vf Corporation (cui fanno capo, tra gli altri, Timberland, Vans e The North Face) e la realtà cinese Anta International Group Holdings.
Reebok è stato acquisito da Adidas nel 2006 per 3,8 miliardi di dollari e, se fosse stato venduto in tempi pre-Covid, avrebbe potuto fruttare alla parent company circa 2 miliardi. Adesso Rorsted dovrebbe accontentarsi di una somma inferiore (nella foto da Instagram, il modello Floatride di Reebok). a.b.