Nadja Swarovski, trisnipote del fondatore del famoso marchio di cristalli, molto esposta mediaticamente e punto di riferimento per gli stilisti di tutto il mondo, avrebbe perso i suoi poteri in un "management shakeup" in piena regola
.Secondo quanto riporta
wwd.com, riferendosi a una fonte interna alla società, la manager non avrebbe più la responsabilità del business relativo ad
Atelier Swarovski - che non genera grandi fatturati, ma è una leva significativa a livello di immagine - oltre che del corporate branding, con le sponsorizzazioni di manifestazioni come i
Cfda Awards, i
British Fashion Awards e gli
Oscar, della comunicazione e della corporate social responsibility. Quest'ultima dovrebbe restare sotto la sua supervisione, così come la
Fondazione Swarovski.
Ad assumere più peso è il chairman of the board
Robert Buchbauer, che siede anche a capo della divisione
Consumer goods ed è pronto a diventare ceo, un incarico che in precedenza non era contemplato.
Il manager faceva già parte di un comitato esecutivo in cui rientravano la stessa Nadja Swarovski,
Mathias Margreiter e
Markus Langes-Swarovski.
Quest'ultimo è uscito dall'executive board e avrebbe rassegnato le dimissioni da capo della
Professional division, che fornisce cristalli a numerose aziende e che ha avuto parecchie difficoltà negli ultimi anni, vista la crescente concorrenza della Cina.
A fondare in Austria Swarovski, realtà da 2,7 miliardi di euro di fatturato con 29mila dipendenti a livello globale, è stato il trisnonno di Nadja e circa 300 membri della famiglia posseggono quote nell'azienda di proprietà privata. Secondo rumors, non si tratta di una convivenza pacifica (nella foto, un'immagine di Nadja Swarovski tratta da LinkedIn).
A cura della redazione