Inizia presso Palazzo Pucci di Firenze il terzo anno accademico dell'Istituto dei Mestieri d’Eccellenza Lvmh (Ime), programma di formazione professionale per i mestieri del lusso, che si arricchisce di tre nuovi percorsi, contando dal 2017 a oggi 102 "apprendisti" e 98 alumni.
Un anniversario celebrato con una cerimonia, durante la quale l’Ime ha accolto gli apprentis dell'anno 2019/2020 e gli alunni della classe precedente, insieme ai rappresentanti delle maison del gruppo, delle scuole partner e delle istituzioni.
Istituito nel 2014, l'Ime ha reso pubblici alcuni risultati ottenuti nel nostro Paese. Come informano i portavoce, «il 99% degli apprentis ha conseguito la qualifica professionale e l'87% di loro ha ottenuto il Certificato di Eccellenza, attribuito a tutti gli allievi diplomati che durante l'iter formativo rispondono ai criteri di eccellenza e savoir faire/savoir être propri dei loro rispettivi mestieri e dell'universo del lusso».
La percentuale di inserimento nelle maison del colosso transalpino, di cui 12 direttamente coinvolte nel progetto, o in realtà partner «è arrivata all'81% ed è salita all'83% quella dei diplomati che trovano impiego nelle filiere produttive dei vari mestieri o che decidono di proseguire gli studi».
Chantal Gaemperle, direttrice delle risorse umane e sinergie di Lvmh, ha ricordato le nuove offerte dell'Ime, rivolte a futuri addetti all'alta sartoria con l'Accademia Mussoli nel Lazio, in collaborazione con Fendi, a specialisti nella confezione di maglieria con l'Accademia dei Mestieri Loro Piana in Lombardia (nella foto) e ad addetti alla stampa tessile tradizionale con Fondazione Setificio ed Enfapi, sempre in Lombardia. Diventano così otto i corsi disponibili negli istituti partner della Penisola.