Quando si tratta di rompere gli schemi, le donne non si tirano indietro. Lo confermano le testimonianze di alcune manager e imprenditrici durante uno dei panel che hanno animato la Ceo Roundtable On Borderless Commerce di Fashion ed eBusiness a Palazzo Parigi di Milano.
Sul palco, insieme al nostro direttore Marc Sondermann, Martina Cusano ed Elisa Tattoni (co-fondatrici di Mukako, startup di successo nel mondo dei lifestyle bimbo), Olga Iarussi (presidente dell'associazione Women & Technologies), Anna Testa (sales specialist digitization innovation di Cisco Italia) e una "quota azzurra", Maurizio Alberti, country manager Italy di Mapp Digital, una delle più importanti aziende internazionali indipendenti di tecnologia per il digital marketing.
La prima a parlare è stata Martina Cusano di Mukako, una ex Privalia come Elisa Tattoni, perfetta sparring partner per un'avventura iniziata appena tre anni fa, che oggi può già contare su vendite per 10 milioni di euro.
«Tutto è partito dall'idea di un tavolo in legno con quattro altezze e tante opzioni di gioco - ha raccontato Martina Cusano - progettato in Italia insieme a un esperto di design. In tre mesi abbiamo realizzato un prototipo in Brianza, che abbiamo pubblicizzato con un video caricato sulla piattaforma internazionale di funding Kickstarter, raccogliendo con la prima campagna di crowdfunding 300mila euro per 2mila tavoli, che ovviamente ancora non esistevano».
«Tramite questa campagna - ha proseguito la giovane imprenditrice - è scattata la sinergia con quello che sarebbe diventato il nostro produttore, un leader mondiale dei giocattoli in legno basato in Cina. Era il mese di maggio e dovevamo consegnare i nostri tavoli in sei mesi: sembrava una follia e invece ci siamo riuscite».
«Il nostro è un team al 70% femminile, il che aiuta in un settore come quello in cui operiamo. Ma il 95% dei nostri numerosi investitori, tutti italiani, è di sesso maschile», ha sottolineato Elisa Tattoni, che tra l'altro al primo round di investimenti era al nono mese di gravidanza.
Forte tempra, dunque, ma anche la capacità di sbagliare e ricominciare, se necessario. «In quanto donne difficilmente assorbiamo la cultura del fallimento - ha fatto notare Martina Cusano -. Lo si vede già a scuola: noi precise, magari prime della classe, e i compagni maschi che vanno male e poi magari diventano il tuo capo. Ma in Mukako abbiamo imparato ad apprezzare la velocità e l'innovazione, prima ancora della perfezione. E ora puntiamo in alto: più internazionalizzazione, visto che i 30 Paesi dove siamo presenti non ci bastano, e ulteriori prodotti che rivoluzioneranno la cameretta dei piccoli, sempre con una mentalità digital first. Già nel 2019 ci poniamo l'obiettivo del raddoppio del giro d'affari, da 10 a 20 milioni di euro».
Olga Iarussi, manager dalla lunga esperienza nei beni di largo consumo e nella moda, attualmente a capo dell'associazione no profit Women & Technologies, si è riallacciata a questo discorso. «Gli stereotipi sono duri a morire - ha precisato - e guarda caso, quando si parla di una donna in negozio non si dice che compra, ma che fa shopping. Le volontarie di Women & Technologies vogliono aiutare le aziende a smontare questa mentalità e istillarne una nuova, che valorizzi il talento femminile nella ricerca e nell'innovazione, dando una nuova chiave di lettura anche dell'eventuale imperfezione».
«Devo dire - ha aggiunto Iarussi - che avendo lavorato molto con gli uomini, spesso ho dovuto ricordare a loro, più che alle donne, che non stavamo salvando malati terminali. Una peculiarità femminile è essere problem solving».
Caratteristica, quest'ultima, che sicuramente non manca ad Anna Testa di Cisco Italia, che nel suo intervento si è soffermata, più che sul tema gender, sulla sua attività di sales specialist digitization della filiale italiana del leader mondiale nelle tecnologie in grado di trasformare il modo con cui le persone si connettono o comunicano, tra loro ma anche con i brand, grazie a reti intelligenti e architetture in cui i prodotti, i servizi e le piattaforme software vengono integrati.
«Noi di Cisco stiamo cambiando pelle - ha affermato Anna Testa - nell'ottica di far interagire la nostra rete di innovation center con il mondo delle aziende e dei retailer che si rivolgono a noi. È come mettere insieme due mondi, o aprire un universo di potenzialità inespresse aggiungendo un semplice mattoncino Lego».
Nel retail, secondo l'executive, «non basta più combinare i dati tradizionali - quello che viene registrato dalle telecamere o il transato di cassa - ma bisogna spingersi oltre: conoscere il comportamento delle persone instore, le aree più visitate, chi entra di più in negozio e così via. I nostri software evoluti sono studiati per centrare questi obiettivi».
L'ultima parola è spettata a Maurizio Alberti di Mapp, che pochi giorni fa ha raggiunto un accordo definitivo per acquisire Webtrekk, leader tedesco nel marketing analytics e nella customer intelligence.
Un'intesa che sfocerà in una piattaforma di marketing digitale di ultimissima generazione, in grado di fornire una customer experience end-to-end, basata sull'advanced analytics e soprattutto sull'iper-personalizzazione.
«Un trend ormai fortissimo - ha osservato Alberti - che parte da una conoscenza profonda e sfaccettata del cliente. Mapp sostiene i brand in questo percorso, basandosi su tutti i possibili punti di contatto digitale. Non è così facile capire cosa serva davvero a trasformare i dati in informazioni utilizzabili: chi riesce a farlo genera valore. Dietro ci sono la tecnologia, l'intelligenza artificiale, tutti strumenti operativi, che però senza una regia valida perdono efficacia. Il lusso offre una sfida interessante: trasportare nel digitale l'esperienza vissuta in negozio. E per farlo la semplice personalizzazione non basta più».