In occasione delle fiere internazionali dei tessuti, Cnc Tessuti ha scelto di dare visibilità ai temi della sostenibilità, da tempo al centro delle sue strategie, grazie a un progetto in collaborazione con gli studenti del Master in Fashion Design dell’Istituto Marangoni di Firenze.
Per l’occasione l’azienda ha fornito agli studenti, secondo un concetto di circolarità, materiali di scarto o vecchie giacenze di pezze di tessuto, da reinterpretare in proposte creative, in base al loro concetto di stile. Capi a cui ha voluto offrire una vetrina nei suoi stand, in occasione delle fiere internazionali a cui ha partecipato, MunichFabricStart e Milano Unica e, nei prossimi giorni, Première Vision, dal 7 al 9 febbraio.
Per la precisione le proposte sono suddivise secondo quattro parole chiave. Cut Off, ossia il tailleur realizzato con gli scarti di taglio di produzione, Zero Waste, l’abito realizzato con l’intero tessuto messo a disposizione, senza generare tagli, Dead Stock, vale a dire capi che danno nuova vita ai tagli di pezza di tessuto che avanzano, Stock re -design e cioè pezze di tessuto in stock ripensate dal punto di vista dell’applicazione.
L’attenzione al tema dell’upcycling non è casuale per Cnc Tessuti, realtà fondata nel 1957 da Francesco Casillo e giunta alla terza generazione, con due filiali a Nola e a Prato. Un'azienda che nel tempo ha impresso un’accelerazione alle sue politiche Esg, grazie a scelte produttive a basso impatto.
Un impegno testimoniato dall’impianto fotovoltaico della sede Cnc, che copre il 45% circa del suo fabbisogno energetico, e dalle certificazioni ottenute, Gots e Grs, che hanno permesso l’inserimento nelle collezioni di molteplici articoli rispondenti alle caratteristiche richieste da questi standard.
Come spiega Gaetano Casillo, g.m. di Cnc Tessuti: «Abbiamo deciso di collaborare con questo istituto al fine di avere un punto di vista diverso, da parte degli studenti, su quella che è la visione di sostenibilità».
«Cnc Tessuti – prosegue l’imprenditore - ha avviato un processo di inserimento all’interno del proprio campionario di tessuti contenenti fibre e quindi filati riciclati. Abbiamo intrapreso una lunga strada che nel tempo ci permetterà di convertire molti dei nostri articoli in tessuti con percentuali sempre più elevate di filati provenienti dal riciclo pre e post consumer di poliesteri, nylon e viscose e dall’utilizzo di cotoni organici e sostenibili».