Di fronte a questa crisi energetica non si può restare con le mani in mano, bisogna agire. E subito. Questo il monito lanciato da Diego Della Valle dal palco del Luxury and Fashion Talk di Rcs Academy, di scena oggi a Milano.
«L’impatto è molto pesante e potrebbe diventare drammatico – ha detto il patron di Tod’s -. Urge capire come aiutare le aziende più piccole e le attività artigianali a venirne fuori».
Non è il momento di temporeggiare, ma di supportarle «nei prossimi sei-sette mesi», perché «questa è una vera urgenza».
«Non serve un ministero del made in Italy – ha aggiunto -. Tutto quello che si può fare per aiutare il settore va fatto, subito. E, soprattutto, va fatto e non solo detto».
«Forse di ministeri ce ne sono fin troppi - ha detto a questo proposito anche il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti durante il summit -. Dobbiamo creare le condizioni per farci rispettare e difendere le ragioni della nostra industria a ogni livello».
«Il made in Italy – ha osservato - si difende grazie alla capacità di creativi e imprenditori che si affermano nel mercato, più che con la presenza di un ministero o di un ministro».
Giorgetti ha sottolineato come nel settore del tessile e della moda ci sia grande capacità di resilienza, ma con dimensioni aziendali relativamente piccole rispetto ai concorrenti europei, specialmente francesi: «Un aspetto che fa riflettere – ha osservato – per evitare di diventare prede di colossi che vengono da fuori».
In quest’ottica, come riferisce Affari Italiani, Diego Della Valle - opinione condivisa anche da Remo Ruffini - ha lanciato l’idea di creare «un consorzio tra grandi marchi», una sorta di tavolo in cui scambiarsi idee e consigli, per trovare sinergie su temi differenti, a partire dalla distribuzione.
«Mettere insieme cinque o sei marchi italiani per decidere un po’ di cose insieme» potrebbe non solo essere «fattibile» e «non impegnativo», ma anche «utile e produttivo».