Parte con Carlo Pignatelli (nella foto) la campagna #FattoinItalia, patrocinata da Confartigianato, che punta a «diffondere un messaggio di valorizzazione delle abilità e delle potenzialità dell’artigianato italiano».
Il progetto di comunicazione digitale prevede il contributo di una serie di ambassador, selezionati tra personalità rappresentative, che si impegneranno a condividere l’importanza della qualità del fatto a mano attraverso un messaggio veicolato con i rispettivi profili Instagram e gli hastag #FattoinItalia e #ILoveItalia.
L’idea è attrarre il maggior numero possibile di follower, che saranno invitati a creare altrettanti post, caratterizzati dallo stesso spirito, per celebrare, con un effetto-domino, l’artigianalità italiana.
«Le nostre radici affondano nell’artigianato, quello stesso comparto che, a causa dell’emergenza sanitaria, ha subito un duro colpo: noi tutti abbiamo la responsabilità di sostenerlo e di aiutarne la ripartenza - spiega Pignatelli -. La collaborazione con Confartigianato aggiunge un’ulteriore valenza al progetto, conferendo autorevolezza al messaggio e contribuendo a diffonderlo in maniera più capillare».
Come precisato da Fabio Pietrella, presidente di Confartigianato Moda, le imprese artigiane della moda italiana sono circa 79mila e danno lavoro a oltre 700mila addetti: «Un patrimonio di creatività, talento, eccellenza manifatturiera che unisce competenze tradizionali e spinta innovativa e rende le produzioni made in Italy uniche e inimitabili nel mondo».
Da una recente analisi di Confartigianato su dati Istat emerge che nei primi nove mesi del 2020 la produzione manifatturiera italiana ha registrato una flessione del 14,9%. In valore si tratta di 108,5 miliardi di euro persi a causa della pandemia.
Tra i settori più colpiti figurano il tessile (-23,2%), l’abbigliamento (-29,8%) e la pelle, incluse calzature, pelletteria e concia (-34,4%). Complessivamente la moda ha registrato una flessione 29,9%, rispetto a un anno prima.