Intervista agli stilisti

A Firenze parte il piano post-Covid di Dolce&Gabbana: «Sicurezza non significa poca creatività»

Domenico Dolce e Stefano Gabbana raccontano in un'intervista a Fashion il "piano" Dolce&Gabbana per il post-Covid: «È importante in questo momento dare messaggi positivi», dicono.

Le novità saranno tante per il marchio da 1,3 miliardi di euro ma i capisaldi restano, a cominciare dalla creatività, «che vale più della finanza», e dalla sfilata fisica, per la quale «un'alternativa non c'è».

I due stilisti hanno dimostrato da subito che la loro azienda crede nella rinascita del settore moda e del made in Italy in particolare: a luglio sono stati i primi a sfilare in presenza e si apre domani, 2 settembre, a Firenze una tre giorni di lusso battezzata Il Rinascimento e la Rinascita, in collaborazione con Pitti Immagine, articolata in una serie di eventi dedicati all'alta sartoria maschile, all'alta gioielleria e all'alta moda femminile.

«Sarà il nostro omaggio alla storia, all'arte, all'eleganza senza tempo della città e alla maestria dei suoi laboratori artigiani - commenta Domenico Dolce -. Insieme alla città di Firenze e Pitti Immagine daremo vita a un nuovo Rinascimento, una nuova Rinascita tutta italiana».

Il programma prevede che il 2 settembre all'Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella vengano presentati i gioielli d'alta moda di Dolce&Gabbana, mentre il Cortile di Michelozzo a Palazzo Vecchio sarà la location dove saranno esposti i manufatti di 38 artigiani/artisti fiorentini, selezionati dagli stessi stilisti come esempio inarrivabile di manualità e ingegno: tra questi il consorzio Cuoio di Toscana, l'Antico Setificio Fiorentino, il cappellificio Grevi, il profumiere Lorenzo Villoresi, il calzolaio Stefano Bemer. 

«Il momento - precisa Stefano - è particolare e ci impone di seguire un protocollo di sicurezza specifico, ma lo facciamo con piacere. Ciò non significa rinunciare a raccontare la nostra creatività. Per questo stiamo scegliendo, di volta in volta, il format e il mezzo più adatto a presentare le nuove collezioni». 

Sempre il 2 e sempre a Palazzo Vecchio, ma in serata e nella Sala del Cinquecento, è fissata la sfilata dedicata alle collezioni maschili. Protagonisti pezzi unici, accompagnati da accessori e oggetti realizzati dalle botteghe artigiane della città.

Il calendario degli appuntamenti prosegue il giorno successivo nel giardino all'italiana di Villa Bardini, con la sfilata di Alta Moda femminile. Il 4 settembre, archiviati gli eventi fashion, è prevista un'esperienza food nella modernissima Cantina Antinori nel Chianti. 

«Siamo innamorati dell'Italia: da sempre investiamo le nostre energie per sostenerla e farla conoscere al mondo. Il Made in Italy è un valore e va sostenuto», aggiungono Stefano e Domenico nel lungo botta e risposta sul numero 6 della nostra testata.

«La moda - precisano - ha bisogno di positività e di fare sistema. Speriamo che uniti si possa guardare al futuro, dando al settore l'attenzione che merita, sia per sostenere la filiera produttiva, sia perché la moda stessa è una delle massime espressioni della creatività italiana».

Ma per Dolce&Gabbana non si tratta "solo" di puntare su artigianato e tradizione. «La tecnologia e l'e-commerce avanzano e non possiamo prescinderne», osservano. Ai due stilisti il dualismo tra fisico e digitale non piace, forse perché oggi più che mai nessun cliente è monocanale: entrambi vedono una grande complementarietà dei canali, un aspetto che la crisi ha accentuato.

«Retail ed e-commerce, oggi più che mai, devono muoversi in modo parallelo e alimentarsi a vicenda - riflette Stefano Gabbana -. Per sostenere le nostre boutique, sin dall’inizio della pandemia, abbiamo lavorato alla realizzazione di video-tutorial nei quali i commessi raccontano le collezioni e danno numerose informazioni sul prodotto al cliente finale. Li abbiamo sperimentati in Cina e poi estesi ad altri mercati: il riscontro è stato molto positivo».

Sul numero di Fashion attualmente in edicola, consultabile anche in versione e-paper su fashionmagazine.it, è pubblicata l'intervista completa ai due designer italiani.

an.bi.
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