Nel 2018 François-Henri Pinault, ceo di Kering, ha ricevuto un compenso stellare di 21,8 milioni di euro, specie se paragonato a quello dell'anno precedente che era stato "solamente" di 2,75 milioni di euro.
Una cifra record, che ha suscitato molto clamore in Francia e che trova giustificazione nel meccanismo di remunerazione variabile pluriennale adottato dal gruppo francese, a cui fanno capo marchi come Gucci, Balenciaga e Yves Saint Laurent.
In realtà tra il 2017 e il 2018 lo stipendio di Pinault è rimasto invariato (1,2 milioni di euro), ma a questa cifra vanno aggiunti anche 1,9 milioni come remunerazione variabile annuale e soprattutto 18,6 milioni di euro versati a titolo di retribuzione variabile pluriennale, una sorta di super incentivo, calcolato sulla base delle performance del gruppo.
Nel 2013 Kering ha varato un programma di incentivi variabili, basato sulle cosiddette Kering Monetary Units (Kmu), legato all'andamento finanziario dell'azienda e al prezzo delle azioni, le cui performance vengono rapportate a quelle di altri sette player del settore lusso.
Nel 2018 il gruppo Kering ha visto le vendite salire del 26%, a 13,66 miliardi, mentre l'utile netto è stato di 2,8 miliardi di euro.