Marco Gobbetti, attuale ceo di
Burberry, sarà il nuovo direttore generale e amministratore delegato di
Salvatore Ferragamo. L'annuncio è arrivato stamattina, in una nota che descrive Gobbetti come «un manager italiano che vanta un lungo e rilevante percorso professionale nel settore luxury e fashion».
Il comunicato ripercorre il curriculum del top executive: fra le tappe salienti il ruolo di a.d. di
Moschino, i 13 anni trascorsi nel gruppo
Lvmh - dove è stato ceo di
Givenchy e di
Celine - e l'incarico presso Burberry, società quotata al
London Stock Exchange. Gobbetti passerà a Ferragamo non appena libero dai suoi obblighi contrattuali.
Non viene citata
Micaela Le Divelec Lemmi, ceo della maison fiorentina dal 2018, ma è sottinteso che lascerà la poltrona. Un consiglio di amministrazione straordinario della Salvatore Ferragamo S.p.a. è comunque previsto per giovedì 1 luglio 2021.
Ultimamente si sta parlando molto di Salvatore Ferragamo: l'intenzione di dare in licenza i profumi a
Interparfums ha scatenato agitazioni tra i dipendenti, mentre si vocifera che la griffe sia alla ricerca di un socio di minoranza e ricorre a tale proposito il nome di
Mayhoola.
A maggio i dati del primo quarter hanno convinto gli analisti: il fatturato, pari a 245 milioni di euro, è aumentato di oltre il 10%, l'ebitda è passato da 12 a 48 milioni, l'ebit è tornato in territorio positivo e l'utile ha registrato un sostanziale pareggio.
Il mese prima il cda aveva nominato
Leonardo Ferragamo presidente non esecutivo, mentre
Michele Norsa è vice presidente non esecutivo.
Marco Gobbetti è rimasto per circa cinque anni in Burberry, dove ora comincia la ricerca di un successore. Il manager resterà in carica fino alla fine di quest'anno, affiancando il chairman
Glenn Murphy in vista del passaggio di consegne.
«Ringrazio Marco per l'immenso contributo che ha dato a Burberry - dichiara Murphy -. Ha definito una strategia e degli obiettivi chiari, costruito un team di alto livello e una fase forte per il brand. Siamo ovviamente dispiaciuti per la decisione che ha preso, ma capiamo il suo desiderio di tornare in Italia dopo 20 anni trascorsi all'estero. Ci focalizziamo su due obiettivi: accelerare la crescita e garantire ai nostri azionisti ulteriore valore».
«Lavorare per Burberry e guidare una squadra di grande talento è stato un privilegio - ribatte Gobbetti -. Come gruppo abbiamo elevato e potenziato il marchio e il relativo business. Mentre il brand è ben avviato sulla strada della crescita, io sento che per me è giunto il momento di lasciare, ringraziando i colleghi e Gerry, che supporterò in questo momento di transizione. Sono convinto che la creatività e i forti valori di Burberry continueranno a orientare lo sviluppo del marchio».
a.b.